12 aprile 1961: “inizia la grande avventura dell’uomo nello spazio”.

Il 12 aprile  è la “Giornata internazionale dei viaggi dell’uomo nello spazio”. Sono passati dieci anni da quando è stata istituita questa ricorrenza nata, il 7 aprile 2011 , quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, decise di  celebrare a livello mondiale i viaggi nello spazio. Il motivo? Si voleva ricordare “a livello internazionale l’inizio dell’era spaziale per l’umanità, riaffermando l’importante contributo della scienza e della tecnologia spaziale nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e nell’aumento del benessere degli Stati e dei popoli”.

Sessanta anni fa il primo volo spaziale umano

Fu scelta questa data perché il 12 aprile 1961,è la data del primo volo spaziale umano. Questo evento storico ha aperto la strada all’esplorazione dello spazio.

Il panorama è assolutamente bello e nuovo… la superficie terrestre cambia colore mentre viene illuminata dal cielo nero, dove posso vedere benissimo le stelle». La voce è del primo cosmonauta della storia: Jurij Gagarin.

Jurij Gagarin era nato il 9 marzo 1934 nel villaggio russo di Klušino, nella provincia di Smolensk. Pilota dell’aviazione russa, con un curriculum ideale per le richieste dei Responsabili del programma russo. La selezione avvenne nel 1960.  All’epoca del suo storico, primo volo orbitale, Jurij era padre di due figlie, Elena e Galina, nata appena cinque settimane prima.

Il 12 aprile 1961,il razzo vettore accendeva i suoi motori e si lanciava nel cielo del Kazakistan, quando a Mosca erano le 9,07. Il filmato della partenza, molto suggestivo, venne diffuso al mondo soltanto sette anni dopo: « Pojechali!,Partenza!», comunica Gagarin, che in 10 minuti entra in orbita attorno alla Terra.Dopo un’orbita completa attorno alla Terra, avvenne il rientro, critico, negli strati atmosferici. A circa 7 chilometri si dispiegò il paracadute provvisorio, seguito a 4 chilometri di quota dall’apertura di quello principale. Poi, alla stessa quota Gagarin si lancia fuori dalla capsula con il seggiolino eiettabile e scende a terra con il paracadute, a distanza di sicurezza dal punto di atterraggio della capsula.

I giornali di tutto il mondo giudicarono l’impresa come “leggendaria” e alcuni definirono Gagarin come «un Cristoforo Colombo dei tempi moderni ». Era iniziata così, con quella storica missione, una nuova era: quella dell’uomo nello spazio.

Un’era che oggi compie 60 anni.

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