30 maggio, sciopero nazionale della scuola

La settimana si apre con lo  sciopero nazionale del personale della scuola indetto da Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda e Anief. Lo sciopero si svolgerà per l’intera giornata ed è rivolto a tutti i lavoratori in servizio nelle istituzioni scolastiche ed educative italiane.

Nelle intenzioni dei Sindacati, una delegazione avrebbe anche dovuto portare le ragioni della protesta sotto il Parlamento. La Questura ha però negato l’autorizzazione per via di una direttiva adottata dopo l’assalto alla Cgil del 9 ottobre 2021. Un divieto che i sindacati hanno definito paradossale e interpretato come una limitazione del diritto di manifestare.

Vista la platea sindacale, è probabile che alcune scuole restino chiuse o quanto meno ci siano disservizi con entrate posticipate, uscite anticipate oppure, per medie e superiori, ore senza il docente curricolare.

Molteplici i motivi di questo sciopero che trovano il loro fulcro nella protesta contro l’invasione di campo operata dal Governo con il Decreto Legge n. 36 del 30 aprile 2022 in materia di salario e carriera, che sono di esclusiva competenza delle parti negoziali.

Per questo i sindacati della scuola chiedono, tra l’altro: lo stralcio dal Decreto di tutte le materie di natura contrattuale; l’avvio immediato della trattativa per il rinnovo del contratto, scaduto da tre anni; l’incremento delle risorse per la revisione e l’adeguamento dei profili Ata, il personale amministrativo, e per l’equiparazione retributiva del personale della scuola agli altri dipendenti statali di pari qualifica e titolo di studio e il progressivo avvicinamento alla retribuzione dei colleghi europei.

Rivendicazioni per tutto il personale della scuola

Le istanze dei Sindacati prevedono: leliminazione degli eccessi di burocrazia nel lavoro dei docenti; la restituzione della formazione di tutto il personale della scuola alla sfera di competenza dell’autonomia scolastica e del Collegio docenti; la riduzione del numero di alunni per classe; modalità semplificate, per chi vanta una consistente esperienza di lavoro, di accesso al ruolo e ai percorsi di abilitazione; la semplificazione delle procedure amministrative per liberare le segreterie dai compiti impropri  tipo pensioni, ricostruzione di carriera, graduatorie di Istituto.

Secondo Francesco Sinopoli, Segretario generale Flc Cgil, “è arrivato il momento di dire basta a un atteggiamento del Governo che è chiaramente contro gli interessi della scuola pubblica” e lo sciopero serve anche a protestare contro “l’idea di un sistema di reclutamento che è pensato in realtà senza tenere conto dell’interesse di chi è precario oggi per cui non si prevede nessun percorso di stabilizzazione, non si riconosce l’attività svolta, non c’è nulla di tutto quello che serve”.

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