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42esimo anniversario del Terremoto dell’ Irpinia

Il terremoto dell’Irpinia  si verificò il 23 Novembre del 1980 e colpì la Campania centrale e la Basilicata centro -settentrionale. Caratterizzato da un magnitudo di 6.9 , causò circa 280.000 sfollati ,8848 feriti e secondo le stime più attendibili 2914 morti.

Il terremoto si verificò alle 19:34 della Domenica del 23 Novembre 1980 generando una forte scossa della durata di circa 90 secondi.

I comuni più duramente colpiti furono quelli della Campania (AV) , Laviano (SA) ,Liani (AV) , Sant’Angelo dei Lombardi (AV) ,Senarchia ( AV), Calabritto ( AV)  e Santomenna (SA).

I suoi effetti tuttavia, si estesero a una zona molto più vasta interessando praticamente tutta l’area centro meridionale della penisola: molte lesioni e crolli avvennero anche a Napoli interessando molti edifici fatiscenti o lesionati da tempo. Le tre province maggiormente sinistrate sono state quelle di Avellino ,Salerno e Potenza.

A causa della conseguente interruzione delle comunicazioni, l’entità drammatica del sisma in Irpinia, non riuscì ad essere valutata nell’immediato. I primi telegiornali parlarono di una scossa di terremoto in Campania dando una notizia generica e non precisa a causa dell’impossibilità di lanciare l’allarme. Soltanto a notte inoltrata si fu in grado di evidenziare la più vasta gravità. Uno dopo l’altro si aggiungevano i nomi dei comuni colpiti e interi nuclei urbani risultavano cancellati.

Solo il 25 Novembre si riuscì ad apprendere la vastità e la gravità del sisma poiché si passò dalla stima di un centinaio di morti ad una stima molto più drammatica che ne contava migliaia. La cifra dei morti fu approssimata per eccesso a causa dei gravi problemi di comunicazione ma fu poi ridimensionata fino a quella ufficiale .

Oggi, mantenendo salda la memoria di tale evento, si commemora il 42esimo anniversario di quella  terribile tragedia e forti sono le parole dei Vigili del Fuoco, i quali 42 anni fa si ritrovarono, grazie alla loro caparbietà e alla loro ostinazione, a salvare un’anima forte e anche fortunata , che si chiama Toni  e che ad oggi, grazie al loro intervento, ha 53 anni. Era rimasto sotto le macerie della sua abitazione per ben tre giorni.

42 anni dopo, l’allora ragazzino Toni e quella squadra di pompieri, si sono rincontrati per affrontare insieme il ricordo di quegli eventi drammatici.

Ogni evento svolto, dal più semplice al più complesso, lasciano  inevitabilmente delle tracce indelebili nella memoria, scrivono i Vigili del Fuoco ricordando quel giorno in cui furono mobilitati quasi 4300 pompieri e 1100 mezzi per cercare di salvare quante più vite possibili.

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