Attacco a Unifil: proteste formali di Italia, Francia e Spagna

Poco prima della conferenza del Ministro della Difesa Crosetto, con un comunicato di Palazzo Chigi, è arrivata la protesta formale dell’Italia con Israele. Il Governo italiano -riferisce una nota – ha formalmente protestato con le Autorità israeliane e ha ribadito con fermezza che quanto sta accadendo nei pressi della base del contingente Unifil non è ammissibile. Anche per questo, il Governo, attraverso il ministro della Difesa Guido Crosetto, ha convocato l’ambasciatore d’Israele in Italia.

Condanna da parte dei Governi di Parigi e Madrid

Francia e Italia riuniranno i Paesi europei che contribuiscono a Unifil a seguito di quanto avvenuto. Lo ha riferito il sito di Le Monde, citando il ministero delle Forze Armate francesi. L’incontro, si legge sul sito, si svolgerà in videoconferenza e si terrà la prossima settimana in una data ancora da definire. Spagna e Irlanda sono gli altri contributori europei dell’Unifil.

La Francia è “in attesa di spiegazioni” da parte di Israele, riferisce una nota del Quai d’Orsay, precisando che nessuno dei 700 soldati francesi impegnato nella missione ONU è rimasto ferito. “La Francia esprime la sua profonda preoccupazione per gli spari israeliani che hanno colpito l’Unifil e condanna qualsiasi attacco contro la sicurezza” della missione ONU, si legge nella nota, nella quale si sottolinea che Parigi è “in attesa di spiegazioni da parte delle autorità israeliane. La protezione dei Caschi Blu è un obbligo che si applica a tutte le parti in conflitto”.

Anche il governo spagnolo ha condannato “con fermezza” l’attacco. Il Ministero degli Esteri di Madrid ha avvertito che queste azioni costituiscono una “violazione gravissima” del diritto internazionale umanitario. “Gli attacchi contro le operazioni di mantenimento della pace costituiscono una violazione gravissima del diritto internazionale umanitario e della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza che stabilisce il mandato dell’Unifil – ha sottolineato il Giverno spagnolo, che ha chiesto “alle parti”, cioè a Israele e a Hezbollah, di – “garantire la sicurezza delle truppe della missione ONU”.

Sulla stessa linea si è espresso il Ministro degli Esteri, Jose Manuel Albares, in un messaggio sui social. “Israele ha l’obbligo di proteggere le forze di mantenimento della pace delle Nazioni Unite“, ha dichiarato Albares, confermando che “i soldati spagnoli stanno bene“. La Spagna ha più di 650 soldati impegnati nella missione Unifil.


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