Frode fiscale nel settore della cantieristica navale. Arresti a La Spezia

Oggi i militari del Gruppo della Guardia di Finanza di La Spezia hanno dato esecuzione a 2 ordinanze di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di altrettanti imprenditori e 3 misure interdittive che vietano l’esercizio di ogni attività professionale ed imprenditoriale per 2 imprenditori ed 1 professionista, tutti italiani, nonché il sequestro di beni (40 conti correnti, 5 appartamenti tra La Spezia e l’isola della Maddalena) per un valore pari ad 1 milione di euro.

L’attività investigativa denominata “Nave di Carta” ha portato a disvelare un articolato sistema di frode fiscale realizzato da una società attivamente impegnata nel settore della cantieristica navale, caratterizzata dall’utilizzo di fatture inesistenti e dalla stipula di fittizi contratti di sub-appalto per la somministrazione di manodopera, maestranze composte da centinaia di operai in prevalenza extracomunitari.

Gli accertamenti di polizia economico-finanziaria, svolti attraverso pedinamenti, intercettazioni telefoniche ed ambientali, acquisizioni documentali e accertamenti bancari, hanno tratteggiato un consolidato sodalizio criminale teso alla massimizzazione del profitto illecito d’impresa, mediante un sistema di frode posto in essere da 2 fratelli imprenditori, titolari di un’impresa operante nel settore della cantieristica navale, sotto la regia di un noto ragioniere, colletto bianco del sodalizio, consulente fiscale attivo nello spezzino da oltre vent’anni.

Inoltre, è stato tratteggiato l’apporto di 2 soggetti “prestanome”, al servizio degli imprenditori arrestati, cui erano state strumentalmente intestate 2 società create ad hoc, col fine di prendere in carico centinaia di operai ed emettere fatture false, per un importo quantificato in oltre 3 milioni di euro.

Attraverso tale meccanismo, veniva generato artificiosamente un imponente credito di I.V.A., in realtà non spettante, poi utilizzato in compensazione al fine di non versare i contributi previdenziali ed assistenziali, INPS ed INAIL relativi ad oltre 250 operai e non pagare imposte, ottenendo in tal modo grandi risparmi fiscali e contributivi.

In questo modo, la società “madre” appariva sempre solida e competitiva, oltre che apparentemente in regola con i versamenti fiscali e contributivi, e poteva così ottenere sostanziose commesse da cantieri navali di La Spezia e di Ancona.

Gli elementi raccolti hanno permesso alle Fiamme Gialle spezzine di applicare anche sequestri preventivi per equivalente per un valore di circa 1 milione di euro, pari al provento illecito, importo che sarà restituito alle casse erariali al fine di assicurare il corretto versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali oltre a quelli erariali.

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