Il Senato ha respinto le questioni pregiudiziali di incostituzionalità presentate da Lega e Fratelli d’Italia contro il ddl Zan in materia di omobilesbotransfobia.
Con 124 voti favorevoli e 136 contrari124 voti favorevoli e 136 contrari l’aula del Senato ha deciso di portare avanti il DDL Zan. Il disegno di legge torna in Aula domani, mercoledì 14 luglio, e si riprenderà alle 9:30 con il voto delle sospensive, poi comincerà la discussione generale del provvedimento.
Prima del voto Matteo Salvini aveva dichiarato in aula: “Spero che il tratto finale di questo percorso ci veda insieme. Ci mettiamo d’accordo e approviamo quello che e’ l’ossatura di quella legge. Se togliamo dal banco una volta per tutte quello che divide in un mese sia al Senato che alla Camera approviamo una norma di civiltà”.
Anche il “secondo” Matteo ha parlato prima del voto: “Qui siamo in un punto delicato. Ora siamo a un passo, a un centimetro e io qui ragiono di politica. O voi fate di quest’aula un luogo dove gli ultrà si confrontano e non si porta a casa il risultato, perché tutti sappiamo che il passaggio a scrutinio segreto è difficile. O si va a scrutinio segreto ed è un rischio per tutti, o ci si assume la responsabilità politica di trovare un accordo. Non semplicemente nel merito, che è a portata di mano, non prendiamoci in giro, è a un passo. C’è però anche un accordo di metodo: va chiesto a tutte le forze parlamentari non solo di andarsi incontro ma di fare un patto politico perché alla Camera questa legge, se dovesse venire modificata dal Senato, possa essere approvata nel giro di due settimane”.
Il leader di Italia Viva ha concluso il suo discorso con: “Se vogliamo trovare un punto di sintesi io vi richiamo e mi richiamo all’alta responsabilità che abbiamo che è quella di venire qui a fare l’interesse dei cittadini e non uno scontro ideologico. Il mio è un appello, ed è semplice: si faccia un accordo sui punti legati agli articoli 1, 4 e 7. E fatto l’accordo si chieda di portare la discussione alla Camera entro 15 giorni”.
il Leghista Pillon ha voluto dire la sua prima del voto che ha affossato la sua pregiudiziale: “Siamo qui a discutere di questo ddl contro cui hanno alzato la voce non solo pericolose associazioni omofobe, ma anche tanti moderati. L’articolo 1 del ddl Zan viola l’articolo 3 della Costituzione come ha detto un insigne giurista del calibro di Giovanni Maria Flick in audizione’ ma vi sono ‘molti altri problemi di costituzionalità’. Chiedo ai colleghi che sono a favore del ddl Zan se sarà ancora possibile parlare contro il matrimonio dello stesso sesso o dichiararsi contrari alla maternità surrogata o se tutto questo sarà letto come istigazione alla discriminazione” dimostrando ancora una volta di non aver letto assolutamente il DDL Zan.