La Camera ha approvato a maggioranza l’autorizzazione delle missioni militari all’estero, con il sì anche di Fdi che per la prima volta ha votato con la maggioranza che sostiene il Governo presieduto da Mario Draghi. Come già avvenuto in passato, la discussa è controversa missione di cooperazione con la Guardia Costiera libica, ha visto diversi deputati della maggioranza, prima 40 e poi 54, che in due votazioni ne hanno chiesto la sospensione.
Rimane in ogni caso l’impegno del Governo di “verificare dal prossimo 2022@ “le condizioni per il superamento della suddetta missione”, come chiesto da tutto il Partito Democratico.
In base alla legge quadro sulle missioni all’estero del 2016, infatti, il Consiglio dei Ministri delibera, anno per anno, quali missioni continuare e quali nuove autorizzare. Una volta deciso, il Consiglio dei Ministri presenta al Parlamento il Documento che viene discussi dalle Commissioni Difesa ed Esteri. Al termine sono proprio le Commissioni che portano in Aula una relazione che viene poi votata attraverso una risoluzione.
Mercoledì sera, la Commissione ha inserito nella relazione, su richiesta dei deputati drl PD Enrico Borghi e Lia Quartapelle, l’impegno al governo a “verificare” l’anno prossimo le condizioni per il superamento della cooperazione con la Guardia Costiera libica, con l’eventuale trasferimento della missione a quella a guida dell’ UE Irini.
Un impegno che evidentemente non è bastato ad alcuni parlamentari della maggioranza da sempre critici visto l’operato della Guardia costiera libica che, recentemente, ha anche sparato ai barconi di naufraghi e buona contro pescherecci italiani. Di qui l’adesione di una trentina di deputati ad una mozione di Sinistra Italiana, primo firmatario Erasmo Palazzotto, che chiedeva l’immediata cessazione della missione.
Tra i firmatari parlamentari del PD (Laura Boldrini, Matteo Orfini) e di Articolo Uno, il partito del ministro Speranza, e Riccardo Magi (+Europa-Azione). Al momento del voto i numeri sono saliti a 40, visto che anche 8 deputati di M5s hanno appoggiato la risoluzione, che è stata bocciata. La risoluzione di maggioranza che autorizzava le missioni è stata comunque approvata con voto biparisan, con 438 sì, compreso quello di Fdi, cosa che ha spinto il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini ad esprimere soddisfazione: “Un consenso così ampio e trasversale significa che c’è condivisione di fondo sulla strategia del governo sulla tutela degli interessi nazionali di sicurezza e sugli impegni militari nelle regioni in cui siamo presenti”.
In un secondo scrutinio sulla missione in Libia, su cui era stato chiesto lo stralcio del voto, i no sono saliti a 54, visto che anche Italia viva si è espressa contro. Ora tocca al Senato dove le dinamiche politiche appaiono simili.