Scuola, cosa abbiamo capito dagli Invalsi 2023

Come vanno gli studenti italiani? Il rapporto Invalsi 2023 ci offre una fotografia del Paese e fa sapere che il rendimento degli studenti italiani peggiora.

Alcuni dati. In II elementare i risultati di Italiano e di Matematica sono più bassi di quelli del 2019 e del 2021 e in linea con quelli del 2022. In Matematica 1 bambino su 3 non raggiunge le competenze di base nè in II nè in V.

Il nodo del Sud: disuguaglianze e differenze

Guardando alle differenze del territorio vediamo che in alcune regioni del Sud solo 1 ragazzo su 2 delle scuole medie comprende correttamente quello che legge e 2 studenti su 3 non sono capaci di leggere e comprendere un testo in inglese. Al Sud persistono forti disuguaglianze, sia in termini di capacità della scuola di attenuare l’effetto delle differenze socio-economico-culturali sia in termini di differenze tra scuole e tra classi.

Altro focus dei dati è sulla scuole superiori. Metà dei giovani non è in grado di comprendere quel che legge. Solo il 51% raggiunge il livello base, con un divario tra Nord e Sud di 23 punti. In Matematica il 50% degli studenti raggiunge il livello base con un divario tra le aree fino a 31 punti, mentre in Inglese il 54% degli studenti raggiunge il B2 nella prova di reading (+2% rispetto al 2022) e il 41% in quella di listening (+3% sul 2022 e + 6% dal 2019).


Long Covid e dispersione peggiorano i dati

“È giusto dire che assistiamo a un effetto long Covid”, dice il Presidente di Invalsi Roberto Ricci, perché “gli apprendimenti sono un continuum, se si inseriscono discontinuità questo finisce per avere un peso”. Infine “la stima dei dispersi, pari al 10,4%, è molto vicina al traguardo posto dal Pnrr che lo fissa al 10,2%; è presto per cantare vittoria ma è comunque una buona notizia”, conclude Ricci.

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