La ‘Malattia X’ e cosa prevede il nuovo Piano pandemico del Governo

Il virologo Fabrizio Pregliasco, dell’Università Statale di Milano, ha parlato ai microfoni di ‘Adnkronos Salute’, descrivendo la situazione pandemica di questo inverno.

In questa stagione di infezioni respiratorie abbiamo avuto una tempesta perfetta, un cocktail di virus tra cui l’influenza è stata ed è la principale protagonista. Per Covid la fiammata causata da nuove varianti come Eris EG.5 e poi JN.1 era cominciata prima” – ha detto Pregliasco.

Il virologo  ha poi commentato i possibili scenari futuri dal punto di vista epidemiologico a livello globale: “Ci si aspetta una ‘malattia X’, ma è impossibile prevederne le caratteristiche”.

Al World Economic Forum di Davos, in Svizzera, non si parla soltanto di economia e delle guerre in Ucraina e Medioriente, ma anche di salute. È infatti previsto un panel di esperti incentrato sulla cosiddetta malattia X, un nuovo virus sconosciuto che potrebbe innescare una pandemia molto più letale del Covid.

La teoria della ‘Malattia X’ ha visto nel Covid-19 una prima conferma di quanto l’OMS dice dal 2017. Attualmente l’interconnessione mondiale e altri fattori rendono inevitabile la diffusione di patogeni pericolosi.

Per ‘Malattia X’ si intende un patogeno ancora sconosciuto che potrebbe causare una pandemia. È ritenuto molto probabile quindi che in futuro possano verificarsi altre epidemie di proporzioni simili a quella di Covid-19.

Malattia X”  è un termine coniato dagli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e viene usato per indicare una malattia che ancora non esiste, una condizione scatenata da un ipotetico agente patogeno ancora ignoto che potrebbe dar vita ad una letale pandemia. Tuttavia, già nel 2018, quindi prima dell’emergenza Covid, l’OMS aveva ipotizzato l’arrivo di una nuova pandemia causata da una malattia ancora sconosciuta.

Con un quadro così complesso e incerto il Governo italiano sta per approvare quello che dovrebbe essere il nuovo “Piano pandemico 2024-2028”,  preparato dal Governo e dalle Regioni. In realtà per alcune misure e’ in perfetta continuità con quello che è stato adottato durante l’ultima emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid Sars-2.  Si tratta, in sostanza, di tutti quei provvedimenti che si dovrebbero adottare nel caso di una nuova, eventuale emergenza sanitaria dovuta ad una nuova pandemia. 

Nella bozza del documento predisposto dal Governo si legge che i vaccini sono “la misura preventiva più efficace”, ma vengono chiaramente esplicitate alcune limitazioni della libertà personale possono alle quali potrebbe essere necessario ricorrere. 

L’attuale Governo si è mostrato molto critico, negli anni scorsi, nei confronti della gestione dell’allora Premier Giuseppe Conte e anche con il suo successore, Mario Draghi e l’attuale maggioranza di governo è stata, inoltre,  stata molto severa nei giudizi dell’attività svolta dal precedente Ministro della Salute, Roberto Speranza, che ne ha ricoperto il ruolo, sia durante  il Governo Conte  che nel Governo Draghi. 

Giorgia Meloni e Matteo Salvini, hanno sempre contestato l’obbligo indiretto sui vaccini, l’adozione del Green Pass e lo strumento delle limitazioni imposte dai lockdown.

La bozza del nuovo piano, che scade il 24 gennaio prossimo, si basa sull’importanza dei vaccini, in verità mai contestati dall’attuale Esecutivo nella somministrazione in sé, ma restando molto critici nel  l’obbligo indiretto del Green Pass). Cinque i principali obiettivi fissati:

  • ridurre gli effetti di una pandemia da patogeni a trasmissione respiratoria sulla salute della popolazione, riducendone la trasmissione, la morbilità e la mortalità;
  • consentire azioni appropriate e tempestive per il coordinamento a livello nazionale e locale delle emergenze;
  • ridurre l’impatto della pandemia sui servizi sanitari e sociali e garantire la continuità dei servizi essenziali;
  • tutelare la salute degli operatori sanitari e del personale coinvolto nella gestione dell’emergenza;
    informare, coinvolgere e responsabilizzare la comunità nella risposta ad una pandemia da agenti patogeni respiratori.

Il Piano, si legge nella nota di sintesi, “estende il perimetro ai patogeni a trasmissione respiratoria a maggiore potenziale pandemico, presenta una durata quinquennale e definisce un approccio metodologico che può essere applicato a pandemie con diverse caratteristiche epidemiologiche in termini di trasmissibilità, patogenicità e impatto sulla salute e sui servizi sanitari”. 

Secondo fonti Agenzia, la bozza del piano prevede che i vaccini siano da considerare  “le misure preventive più efficaci, contraddistinte da un rapporto rischio-beneficio significativamente favorevole”.

Inaspettatamente, viste le dure critiche e accuse che l’attuale maggioranza di Govetno, aveva mosso nei confronti delle limitazioni imposte alla libertà personale a causa della pandemia, il Piano mantiene inalterata la misura della possibile ordinanza a del lockdown in casi estremi ed emergenziali.
La bozza pertanto mantiene inalterata l’adozione del lockdown,  in caso si rendesse  “necessario imporre limitazioni alle libertà dei singoli individui al fine di tutelare la salute della collettività”. 

Nella nota si precisa,però che, “eventuali restrizioni alla libertà individuale devono rimanere in vigore solamente per lo stretto necessario ed essere proporzionate sia alla probabilità sia all’entità dell’evento, affinché i rischi e i danni che potrebbero derivare per i singoli individui siano contenuti e inferiori al beneficio collettivo auspicato”.

Tra i principali ambiti di attività, il piano prevede:

– Rafforzamento dei Dipartimenti di prevenzioni delle ASL. Durante la fase di risposta saranno importanti le attività di contenimento o rallentamento della trasmissione attraverso accertamenti diagnostici estesi e il tracciamento sistematico dei contatti. Per questo saranno definiti gli standard organizzativi e di personale dei Dipartimenti di prevenzione, alla luce del nuovo assetto della prevenzione collettiva e di sanità pubblica previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
– Potenziamento dei laboratori di virologia e microbiologia. Con l’obiettivo di disporre sul territorio nazionale di capacità di laboratorio adeguate ai fini di sorveglianza, diagnostica, ricerca avanzata, il Piano prevede un’attività di ricognizione delle strutture attualmente esistenti e delle loro attività per un loro potenziamento.

– Ricerca. Per sistematizzare e rafforzare il coordinamento nazionale della ricerca in termini di infrastrutture e meccanismi facilitanti il rapido sviluppo di RCT e la creazione di coorti per la sorveglianza clinica attive anche nei periodi inter-pandemici è stata prevista l’istituzione di una rete di ricerca a copertura nazionale e la realizzazione di un piano nazionale per la ricerca.

– Valutazione del rischio microbiologico e di previsione e realizzazione di scenari pandemici. il rafforzamento/consolidamento delle funzioni di valutazione del rischio microbiologico e di previsione e realizzazione di scenari pandemici con valutazioni di impatto sulla salute umana e sulla tenuta dei servizi sanitari da realizzare in fase interpandemica da parte di esperti.

– Rete MiRiK (MIcrobiologic pandemic RIsK Assessment): per la valutazione di natura microbiologica del rischio pandemico;
– Rete DISPATCH (epiDemic Intelligence, Scenari Pandemici, vAluTazione risCHio): per la valutazione del rischio di diffusione e impatto pandemico sulla salute umana e sui servizi sanitari. 

– Il rafforzamento del coordinamento tra gli enti nazionali e le Regioni/PPAA tramite la Rete italiana di Preparedness Pandemica che recepisce le valutazioni del rischio realizzate dalle reti tecniche (Errore. L’origine riferimento non è stata trovata.) ed elabora pareri per il Ministro sul passaggio di fase, nonché pareri sulle azioni da implementare e garantisce il confronto tra le diverse istituzioni sia nella fase interpandemica che di allerta e risposta.

– il potenziamento della sorveglianza integrata per patogeni a trasmissione respiratoria che possa rilevare e integrare dati da più fonti informative per fornire un quadro il più esaustivo possibile delle allerte potenziali sul territorio nazionale;

– lo sviluppo di un sistema strutturato di rilevazione e analisi di allerte nazionali e internazionali con dei criteri condivisi anche tramite la realizzazione di una sala operativa per la gestione di informazioni relative allo stato di preparazione a livello nazionale e a minacce potenzialmente pandemiche presso il Ministero della salute (PHEOC-Public Health Emergency Operations Centre);

– Contromisure mediche. La definizione di una strategia a medio-lungo termine per la gestione delle contromisure mediche necessarie per fronteggiare una eventuale pandemia che tenga in considerazione tanto l’efficacia che la sostenibilità e che permetta l’integrazione tra le scorte regionali di Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) e Dispositivi medici (DM) previste dal PanFlu 2021-2023 e le scorte nazionali di farmaci. In questa prospettiva il piano prevede la valutazione della possibilità di adottare strumenti per la costituzione di scorte immateriali come la sottoscrizione di Joint Procurement Agreement (JPA) per i vaccini influenzali prepandemici e la valutazione della sottoscrizione di contratti di prelazione per l’acquisto di farmaci eventualmente ritenuti utili per la preparazione;

– Esercizi di simulazione. La promozione della realizzazione di esercizi di simulazione per testare e migliorare i meccanismi di allerta e risposta a livello nazionale e regionale come strumento fondamentale della pratica di sanità pubblica.

– una stima delle risorse necessarie per la sua implementazione tanto a livello regionale che nazionale a cui seguirà una richiesta di finanziamento, in continuità con quanto già realizzato per il PanFlu 2021- 2023.

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