A Lina Bo Bardi il Leone d’Oro alla Memoria. Architetto italiana nel mondo

Hashim Sarkis, curatore della Biennale Architettura 2021, ha deciso di proporre l’architetto, designer, scenografa, artista e critica italiana naturalizzata brasiliana Lina Bo Bardi al Leone d’Oro alla Memoria 2021.

Se esiste un architetto che meglio di ogni altro rappresenta il tema della Biennale Architettura 2021 questa è Lina Bo Bardi. La sua carriera di progettista, editor, curatrice e attivista ci ricorda il ruolo dell’architetto come coordinatore (convener) nonché, aspetto importante, come creatore di visioni collettive. Lina Bo Bardi incarna inoltre la tenacia dell’architetto in tempi difficili, sia caratterizzati da guerre, conflitti politici o immigrazione; sia la sua capacità di conservare creatività, generosità e ottimismo in ogni circostanza.

Tra le sue opere spiccano edifici imponenti che con il loro design coniugano architettura, natura, vita e comunità. Nelle sue mani l’architettura diviene effettivamente una forma di arte sociale capace di favorire l’incontro“.  Queste le parole di Hashim Sarkis che continua: “L’esempio più alto di questa attitudine è il progetto del Museo di San Paolo, emblematico per la sua capacità di creare uno spazio pubblico per l’intera città. Realizzare spazi interni flessibili e di essere adatto a ospitare esposizioni sperimentali e inclusive, come quelle della stessa Bo Bardi. I titoli delle mostre che vi si sono svolte (‘The House as Soul’, ‘The Dignity of Architecture’, ‘The Hand of the Brazilian People’) valgono da soli a illustrare molto efficacemente la capacità dell’architettura di unire le persone“.

La 17esima Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, dal titolo “How will we live together?” si svolgerà dal 22 maggio al 21 novembre 2021. 

Chi è e cosa ha fatto Lina Bo Bardi?

Lina Bo Bardi  inizia la sua carriera nello studio di Gio Ponti a Milano subito dopo aver conseguito la laurea in architettura. Qualche anno dopo decide di aprire un suo studio ma che verrà distrutto da un bombardamento nel 1943. Dopo la guerra, sposò Pietro Maria Bardi con il quale, nel 1946, si trasferisce in Brasile. Qui trova la sua felicità creativa e nel 1951 completa il suo primo edificio come architetto: la “Casa di Vetro“, nel nuovo quartiere di Morumbi a San Paolo del Brasile. Il suo progetto più importante è il Museo di Arte Moderna di San Paolo.

Casa di Vetro sede della Fondazione Lina Bo Bardi

È senza dubbio una delle figure più significative e rivoluzionarie dell’architettura del Novecento. La sua opera concentra un crescente interesse, anche in Italia, paese che poco conosce e valorizza l’opera svolta dalle donne nell’architettura, e generalmente nel mondo del progetto. “Per un architetto, la cosa più importante non è costruire bene, ma sapere come vive la maggior parte della gente. L’architetto è un maestro di vita, nel senso modesto di impadronirsi del modo di cucinare i fagioli, di come fare il fornello, di essere obbligato a vedere come funziona il gabinetto, come fare il bagno. Ha il sogno poetico, che è bello, di un’architettura che dia un senso di libertà” scrive in un suo testo alla fine degli anni ’40. 

I suoi progetti più famosi

Tra i molti lavori creati va ricordato il progetto di recupero della fabbrica della Pompéia a San Paolo (1977-1986) trasformata in un centro sociale: la “SESC- Fabbrica da Pompéia” è un luogo ancora oggi molto frequentato e apprezzato per le numerose attività sociali, culturali e sportive che vi si svolgono nonché un’opera di straordinaria forza espressiva in cui architettura povera ed evento diventano ingredienti di un métissage cosmopolita. Muore nel 1992 a 78 anni.

Hashim Sarkis conclude che “il Leone d’oro speciale alla memoria a Lina Bo Bardi rappresenta il riconoscimento, dovuto ormai da tempo, di una prestigiosa carriera sviluppatasi tra Italia e Brasile e di un contributo volto a riconsiderare il ruolo dell’architetto come facilitatore della socialità. Rappresenta infine il tributo a una donna che rappresenta semplicemente l’architetto nella sua migliore accezione”.

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