Aleksander Mateusz Chomiak, il 25enne polacco arrestato ieri 3 gennaio a Milano, era ricercato da sabato sera, quando ha accoltellato una turista israeliana all’interno della stazione romana di Termini. Il Pm di Milano Enrico Pavone ha chiesto, nella sua richiesta di convalida per tentato omicidio, la custodia cautelare in carcere e ha aggiunto: “E’ socialmente pericoloso e potrebbe colpire ancora” .
Nelle esigenze cautelari Chomiak deve rispondere del pericolo di fuga e di reiterazione del reato, ossia c’è la possibilità che possa colpire ancora. L’unica misura possibile, per il pm di Milano che trasmetterà poi il fascicolo a Roma, è il carcere non avendo un luogo in cui può stare.
La definizione che gli inquirenti danno al giovane clochard è: “Un fantasma che si aggirava per l’Italia“. L’accoltellamento per il pm è un fatto “grave e allo stato privo di motivazione” e che non ha nessun aspetto terroristico, motivazioni razziali o aggravanti: l’uomo avrebbe scelto la sua vittima a caso, quindi l’avrebbe accoltellata alle spalle prima di far perdere le sue tracce e ‘ricomparire’ su un treno diretto da Milano a Brescia.
Sul giovane, intanto, non c’è documentazione clinica che attesti squilibri. L’assenza di riscontri medici emerge dagli inquirenti.
Il polacco sarà interrogato, alle 15.00, nel carcere milanese di San Vittore. Il giovane, difeso da un avvocato d’ufficio, dovrà rispondere alle domande del gip Natalia Imarisio, sarà affiancato da un interprete dato che non parla italiano.