Accordo Letta, Calenda, Della Vedova: tutti i punti del patto

Raggiunto l’accordo tra Enrico Letta, Carlo Calenda e Benedetto Della Vedova.

Partiamo dai collegi. “La totalità dei candidati nei collegi uninominali della coalizione verrà suddivisa tra Democratici e Progressisti e Azione/+Europa nella misura del 70% (Partito Democratico) e 30% (+Europa/Azione), scomputando dal totale dei collegi quelli che verranno attribuiti alle altre liste dell’alleanza elettorale. Questo rapporto verrà applicato alle diverse fasce di collegi che verranno identificati di comune intesa”, viene spiegato nel patto.

Non ammessi ex Parlamentari del M5S e di Forza Italia

Sulla lista il patto dice no a candidati che possano risultare divisivi. E si spiega: “Conseguentemente, nei collegi uninominali non saranno candidati i leader delle forze politiche che costituiranno l’alleanza, gli ex parlamentari del M5S (usciti nell’ultima legislatura), gli ex Parlamentari di Forza Italia (usciti nell’ultima legislatura)”, si legge ancora.

In fatto di politica estera si chiarisce che “le prossime elezioni sono una scelta di campo tra un’Italia tra i grandi Paesi europei e un’Italia alleata con Orban e Putin. Sono uno spartiacque che determinerà la storia prossima del nostro Paese e dell’Europa. Partito Democratico e Azione/+Europa siglano questo patto perché considerano un dovere costruire una proposta vincente di Governo”, si legge. In tal senso i tre partiti sottoscrivono il solido ancoraggio all’Europa e nel rispetto degli impegni internazionali dell’Italia e del sistema di alleanze così come venutosi a determinare a partire dal secondo dopoguerra”. Nel quadro della guerra in corso alle porte del Continente: difesa e appoggio all’Ucraina e “contrasto al regime di Putin”.

Quindi la roadmap: riforme ed emendamenti in agenda punto per punto. Si legge infatti: “a) realizzare integralmente il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nel rispetto del cronoprogramma convenuto con l’Unione europea; b) improntare le politiche di bilancio alla responsabilità e le politiche fiscali alla progressività, promuovendo al contempo una riforma del Patto di Stabilità e Crescita dell’Unione Europea che non segni un ritorno alla stagione dell’austerità; c) non aumentare il carico fiscale complessivo; d) correggere lo strumento del Reddito di Cittadinanza e il “Bonus 110%” in linea con gli intendimenti tracciati dal governo Draghi; e) dare assoluta priorità all’approvazione delle leggi in materia di Diritti civili e Ius scholae”.

E ancora: “In ambito economico e sociale, le parti s’impegnano a contrastare le disuguaglianze e i costi della crisi su salari e pensioni, convenendo di realizzare il salario minimo nel quadro della direttiva UE e una riduzione consistente del ‘cuneo fiscale’ a tutela in particolare dei lavoratori”.

Infine la crisi energetica e il lavoro comune nel segno dell’indipendenza dalla Russia. “PD e Azione/+Europa si impegnano a mettere in campo le politiche pubbliche più idonee per garantire l’autonomia del Paese attraverso un’intensificazione degli investimenti in energie rinnovabili, il rafforzamento della diversificazione degli approvvigionamenti per ridurre la dipendenza dal gas russo, la realizzazione di impianti di rigassificazione nel quadro di una strategia nazionale di transizione ecologica virtuosa e sostenibile”.

(foto di Adnkronos)


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