Roma, 14 nov. (Adnkronos) – Tre accordi, attesi e “significativi”, anche se “non tutto si risolve”, ma almeno un segnale di “calma” su quello che è un “terzo possibile fronte di tensione in un momento in cui sostanzialmente l’America è coinvolta, seppur indirettamente, in due guerre”, in Ucraina e in Medio Oriente con il conflitto fra Israele e Hamas. Ragiona così con l’Adnkronos Francesco Sisci, esperto di geopolitica ora a Pechino, in vista del faccia a faccia di domani negli Usa, a margine del vertice Apec di San Francisco, tra il presidente americano Joe Biden e il leader cinese Xi Jinping, convinto che “il terzo possibile fronte di tensione” per gli Usa, quello con il gigante asiatico, “sarebbe più pericoloso degli altri due” e che invece “una posizione più ragionevole di entrambi i Paesi” sia di beneficio per tutti, Asia per prima.