Caso Genovese: giudici, ‘non si riconosce come stupratore, analizzi sue parti non sane’

Milano, 7 nov. (Adnkronos) – Un uomo che fa i conti con i suoi mostri interiori ed è “molto spaventato” dal rischio ricadute nell’abuso di droghe consumate durante quelle violenze sessuali per cui è stato processato ed è tutt’oggi sul banco degli imputati. Un ex imprenditore “consapevole delle proprie fragilità”, che si trova in un percorso di analisi “appena abbozzato”, da qui l’invito dei giudici a “concentrandosi sull’analisi interiore e delle proprie parti ‘non sane'”. Alberto Genovese, che deve scontare una pena definitiva di 6 anni e 11 mesi per due stupri, viene tratteggiato così dal tribunale di Sorveglianza di Milano che ha respinto la richiesta della difesa di essere curato in una struttura terapeutica, riprendendo quel percorso di recupero interrotto con il ritorno dietro le sbarre del 13 febbraio scorso. Una decisione, quella dei giudici, presa nei giorni scorsi, ma le cui motivazioni solo oggi sono diventano note.

Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it