Tempio Pausania, 23 set. (Adnkronos) – Dopo il presunto stupro di gruppo che sarebbe avvenuto nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019 in un residence in Cosa Smeralda, a casa del figlio di Beppe Grillo, una delle due vittime “si sentiva solo un copro che camminava”. “Non le interessava più di se stessa”. A dirlo, in aula, durante la deposizione al processo a Ciro Grillo e ai suoi tre amici genovesi Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, è l’amica della presunta vittima dello stupro. La giovane milanese, che oggi ha 23 anni, dopo avere ripercorso, senza tentennamenti, quello che accadde nella notte tra il 16 e il 17 luglio, ha prima ribadito che l’amica, con cui oggi i rapporti si sono molto raffreddati, “piangeva e singhiozzava” dicendole che era stata “violentata da tutti”. E poi le avrebbe detto “che non aveva interesse verso nessuno” e “che non le piaceva nessuno dei ragazzi” perché “si sentiva solo un corpo. E null’altro”.