Roma, 19 set. (Adnkronos Salute) – “Già dalla comparsa della prima placca siamo in grado di fare la diagnosi di psoriasi e intervenire. Tuttavia, il problema è che i pazienti con questa malattia recidivante e cronica iniziano ad essere curati dopo 12 anni dai primi sintomi. La conseguenza è che la patologia si cronicizza. I dati mostrano che se trattiamo la malattia entro primi due anni abbiamo una probabilità di controllarla molto alta, dopo scende molto”. Lo ha detto Antonio Costanzo, direttore dell’Uoc di Dermatologia presso Irccs Istituto Clinico Humanitas Rozzano di Milano, intervenendo alla conferenza stampa a Roma sull’approvazione della rimborsabilità per il farmaco deucravacitinib. “Curare prima aiuta anche a prevenire le comorbidità come l’artrite e le complicanze cardiovascolari, perché la psoriasi – sottolinea Costanza – è un fattore di rischio per infarto indipendente da colesterolo, fumo o obesità”. Inoltre “può essere associata ad altre patologie come l’artrite e la sindrome metabolica – spiega all’Adnkronos Salute – che impattano a loro volta sulla qualità della vita dei pazienti”.