Depistaggio Borsellino, poliziotto imputato: “Sempre fatto il mio dovere”

Palermo, 30 mag. (Adnkronos) – “Sono assolutamente estraneo ai fatti che mi vengono contestati in questo processo, che già mi ha procurato non pochi danni fisici e morali. La mia unica responsabilità, se tale si può considerare, è di avere sempre svolto i miei doveri istituzionali con la massima dedizione e con la piena osservanza delle leggi, alle quali ho prestato giuramento di fedeltà al momento del mio ingresso nell’Amministrazione”. Sono le parole di Mario Bo, ex dirigente della Squadra mobile di Trieste, uno dei tre imputati al processo sul depistaggio sulla strage di via D’Amelio, in corso a Caltanissetta, che ha reso dichiarazioni spontanee. “Voglio precisare di essermi occupato delle indagini sulle stragi solo dopo il giugno 1993 – dice – In precedenza non mi sono assolutamente occupato delle relative indagini. Venni destinato allo studio di tutta la documentazione inerente le due stragi”. Per il poliziotto, oggi in quiescenza, la Procura ha chiesto la condanna a 11 anni e 10 mesi, per l’accusa di concorso in calunnia aggravata dall’avere favorito Cosa nostra. Alla sbarra anche i suoi due colleghi Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo. Per loro i pm hanno chiesto la condanna a 9 anni e 6 mesi ciascuno.

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