Elezioni, costituzionalista Azzariti: “non voto è segno crisi democrazia rappresentativa”

Roma, 19 ott. (Adnkronos) – Il crescente distacco tra cittadini e istituzioni raccontato dal forte astensionismo a queste elezioni non è ascrivibile solo a qualunquismo, disinteresse o protesta, più o meno consapevole, nei confronti della classe politica. È indice di qualcosa di più grave: una radicale perdita di fiducia nella democrazia come veicolo di cambiamento ed emancipazione sociale, che oggi interessa in particolare i più poveri e i più svantaggiati. Ne discute con l’Adnkronos il professore ordinario di Diritto costituzionale all’università di Roma la Sapienza, Gaetano Azzariti che afferma: “L’astensionismo così esteso è un segno drammatico della crisi della democrazia rappresentativa. Abbiamo un governo di mezzo popolo, l’altro, quello dei ‘dimenticati’, è silente. Il sistema politico per intero dovrebbe interrogarsi su come riconquistare nuova legittimazione, dato che il non voto delle periferie è un sintomo preoccupante per tutti. Dopo l’astensione c’è la rivolta”.

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