Napoli, 10 ott. (Adnkronos Salute) – “Da anni le terapie intensive stanno cambiando il loro volto, nel mondo come in Italia. I pazienti sono minimamente sedati oppure tenuti totalmente svegli. E questo perché abbiamo scoperto che farmaci potenti come i sedativi possono avere rilevanti effetti collaterali. Ma il paziente va anche tenuto attivo, dal punto di vista fisico e intellettivo. E in questo la famiglia può avere un ruolo proattivo. Per tale motivo, è necessario aprire le terapie intensive ai familiari per una migliore presa in carico del paziente che, non dimentichiamo, va incontro a delirium e debolezza muscolare profonda anche dopo pochi giorni di ricovero”. Così all’Adnkronos Salute Nicola Latronico, direttore Dipartimento Emergenza-Urgenza Spedali Civili di Brescia e professore di Anestesia e Terapia intensiva dell’Università degli studi di Brescia, in occasione del 78esimo congresso della Società italiana di anestesia, rianimazione, terapia intensiva, terapia del dolore (Siaarti) in corso a Napoli.