Roma, 30 set. (Adnkronos Salute) – “L’anticorpo bispecifico blinatumomab è il primo farmaco approvato per trattare la malattia minima residua (Mrd) in un tumore del sangue. Per chi si occupa di oncoematologia negli anni questo parametro è diventato di primaria importanza nella pratica clinica, in particolare per il suo valore nel determinare la prognosi e nelle scelte terapeutiche”. Lo ha detto Robin Foà, professore emerito di Ematologia all’università Sapienza di Roma, oggi a Milano, nel corso dell’evento in cui Amgen ha illustrato i risultati dello studio clinico di Fase III E1910 che dimostrano come l’introduzione dell’anticorpo monoclonale bispecifico blinatumomab nella prima linea di trattamento aumenti significativamente la sopravvivenza globale dei pazienti affetti da leucemia linfoblastica acuta (Lla) da linfociti B Ph- di nuova diagnosi.