Open Arms: legale naufrago, ‘per Musa 17 giorni di inferno sulla barca’

Palermo, 20 set. (Adnkronos) – “Una volta soccorso dall’ONG, Musa ha trascorso 17 giorni a bordo della Open Arms prima di poter sbarcare per decisione del Tribunale dei Minori. 17 giorni che sono stati un inferno, senza possibilità di avere un supporto psicologico, senza poter provvedere a cure mediche o all’igiene personale”. Così l’avvocata Serena Romano,legale di Musa, uno dei 147 naufraghi soccorsi dalla Open arms nell’agosto del 2019. Il giovane all’epoca aveva 15 anni. “Al tempo Mussa aveva 15 anni, viaggiava solo, senza familiari, su una barca piccolissima di legno, di 12 metri per 2 di larghezza, con 55 persone sopra. Il motore dell’imbarcazione era in avaria. Questa barca imbarcava acqua, era inclinata sul davanti: come abbiamo avuto modo di vedere nelle udienze precedenti si trattava di una barca a rischio altissimo di ribaltamento sulla quale oltre a Musa viaggiavano 20 minori e 2 neonati – dice la legale – Il ragazzo ha lasciato il paese a 12 anni, è arrivato in Libia con suo zio, che è poi venuto a mancare. La tutrice ci ha detto che le sue condizioni non erano buone: aveva cicatrici in tutto il corpo. È stato ripetutamente colpito con bastoni sulla pianta dei piedi fino a rompergli le ossa”.

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