Processo trattativa, i giudici in Camera di consiglio

Palermo, 20 set. (Adnkronos) – “La Corte si ritira per deliberare”. Sono da poco passate le tredici quando il Presidente della seconda sezione della Corte d’assise d’appello di Palermo Angelo Pellino annuncia all’aula bunker del carcere Pagliarelli che i giudici stanno entrando in Camera di consiglio per decidere se confermare o riformare la sentenza di primo grado del processo sulla trattativa tra Stato e mafia. A distanza di tre anni e mezzo dalla prima sentenza, che condannò quasi tutti gli imputati, accusati di minaccia a corpo politico dello Stato, arriva dunque la decisione dei giudici di appello. Che potrebbe arrivare tra mercoledì e giovedì. La Procura generale di Palermo, al termine della requisitoria, aveva chiesto alla corte d’assise d’appello di confermare le condanne inflitte in primo grado a boss, ex carabinieri e politici imputati di minaccia a Corpo politico dello Stato. In primo grado il boss Leoluca Bagarella fu condannato a 28 anni di carcere, gli ex ufficiali del Ros Mario Mori e Antonio Subranni, l’ex senatore di Fi Marcello Dell’Utri e l’ex medico fedelissimo di Toto’ Riina, Antonino Cinà furono condannati a 12 anni. Otto anni la pena inflitta all’ex capitano del Ros Giuseppe De Donno.

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