Roma, 24 ott. (Adnkronos Salute) – “Una malattia come la Sla”, Sclerosi laterale amiotrofica, “ha bisogno del punto di vista multidisciplinare, e anche per noi che ci occupiamo di cibo questo diventa un fattore determinante nel trasmettere un po’ di serenità. Il cibo e la nutrizione non sono solo un computo calorico ma anche un aspetto emozionale molto importante”. Così Roberto Carcangiu, presidente del’Associazione professionale dei cuochi italiani (Apci) Chef e vicepresidente SLAfood, in occasione del primo convegno dedicato alla nutrizione nella presa in carico delle persone con Sla per intervenire concretamente sul decorso di malattia e migliorare la qualità di vita, che è in corso all’Università di di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Cuneo), promosso dall’alleanza tra Centri Clinici Nemo, Aisla e SLAfood, sotto l’egida di Slow Food.