Palermo, 15 nov. (Adnkronos) – “Dopo l’inerzia della notte del 26 febbraio, la notte del naufragio di Cutro, lo Stato ora si mostra molto attivo. Si presenta puntuale in aula nel processo contro i presunti scafisti e invece di chiedere scusa ai familiari delle vittime e ai superstiti, dice: ‘io non pago’. Il Tribunale di Crotone ha permesso alle parti civili di chiamare la Consap, e cioè il Fondo di garanzia per le vittime degli incidenti a terra e in mare provocati da mezzi non assicurati. E il Fondo è arrivato. Ha risposto alla chiamata; ma non per risarcire. Per dire che la legge parla di ‘natanti’ mentre il caicco sarebbe un’altra cosa. Formalismo. Tentativi di sottilizzare e minimizzare”. A dirlo all’Adnkronos è l’avvocato Francesco Verri, legale di parte civile del processo per il naufragio di Steccato di Cutro (Crotone) in cui morirono, lo scorso 26 febbraio, un centinaio di persone e con molti dispersi. La Consap ha deciso di affidare allo Studio legale dell’avvocata Giulia Bongiorno, la Presidente della commissione Giustizia al Senato, la gestione della richiesta di risarcimento danni presentata dalle parti civili. E ha chiesto di essere estromessa dal risarcimento delle vittime perché “non può essere assoggettato al codice delle assicurazioni”.