Superstiti in aula: “Salvi solo grazie a un legno”

Palermo, 20 mar. (Adnkronos) – “Mi hanno detto: ‘Vai con la nave e arrivi in Italia, senza specificare dove esattamente’. Era la prima volta che cercavo di venire. Sono salito su una prima nave bianca. Poi abbiamo cambiato barca. Non c’erano salvagenti in nessuno dei due casi. Il mare non ricordo se era agitato. Molte persone si sentivano male. In questo caso potevano salire sopra per poco. Il permesso lo dava il comandante. Sono salito su, si vedevano le luci dell’Italia, il mare era grosso, c’erano onde. Ho sentito una botta, ero sopra. Mi sono salvato a nuoto, salendo sopra un legno. Ci ho messo mezz’ora ad arrivare in spiaggia a nuoto. Ribadisco che ci ho messo mezz’ora e a terra non c’erano ancora i carabinieri”. E’ il racconto di uno dei superstiti del naufragio dello scorso 26 febbraio davanti alle coste di Steccato di Cutro (Crotone) al gip del tribunale dei minori di Catanzaro nell’incidente probatorio di questa mattina. L’indagato è un presunto scafista minorenne, pakistano, che secondo l’accusa avrebbe avuto un ruolo nella traversata.

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