Roma, 30 apr. (Adnkronos) – “Non sono rimasto per niente sorpreso. Gli elementi probatori in senso stretto erano veramente molto labili e le accuse non reggevano”. In una lunga intervista concessa all’Adnkronos, Michele Santoro affronta a tutto tondo e senza sconti il delicato tema della trattativa Stato-mafia, culminato nei giorni scorsi con la sentenza della Cassazione che ha assolto definitivamente “per non aver commesso il fatto” gli ex ufficiali del Ros Mario Mori, Antonio Subranni e Giuseppe De Donno e l’ex senatore Marcello Dell’Utri. Un processo lunghissimo e complesso (“non dimentichiamo che c’è stata una sentenza di primo grado che ha confermato le tesi dell’accusa, che sono state accolte”, spiega Santoro), dove “c’è una cosa molto importante da considerare: non è che non sia accaduto niente. Molte delle circostanze che facevano parte dell’impianto dell’accusa erano vere, erano reali, c’erano testimonianze, elementi, non erano piantate sul niente”, osserva il giornalista.