‘Vite ostaggio della colite ulcerosa’, storie di pazienti e tabù da spezzare

Milano, 4 set. (Adnkronos Salute) – “A 20 anni, quando ho ricevuto la diagnosi” di colite ulcerosa, “non capivo cosa significasse malattia cronica. Il significato di ‘per sempre’ l’ho imparato sulla mia pelle”, racconta Mario, 45 anni. All’inizio, dice Lucia, 32 anni, “odiavo il mio corpo e la mia vita. Passavo le giornate in bagno”, “non riuscivo a pensare di avere una vita sociale, figuriamoci una vita di relazione. Nonostante la disperazione, però, sentivo un bisogno più forte di andare avanti, uscire dall’isolamento sociale e dall’imbarazzo”. Le fa eco Carla, 53 anni: “Mi spingo oltre i limiti per dimostrare a me stessa che sono normale”, “ho perso molti anni a causa della malattia”, “ho un lavoro stimolante, ma le mie paure rimangono”. C’è tutto il peso della convivenza con i sintomi di una patologia difficile nelle testimonianze dei pazienti con colite ulcerosa, diffuse oggi in occasione di un incontro a Milano.

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