Apre al pubblico domani, fino al 24 ottobre, al Castello Sforzesco di Milano ‘Scultura italiana del Rinascimento’. Un viaggio in oltre sessant’anni di scultura italiana del Rinascimento per indagare come gli artisti hanno plasmato i materiali, dal marmo, al bronzo, al legno, per raccontare i sentimenti umani, i moti dell’anima.
Questa esposizione “non è una semplice collaborazione ma un progetto di ricerca che è durato anni – ha spiegato Claudio Salsi, direttore del Castello Sforzesco, parlando della collaborazione con il Louvre.
“Questa esperienza non è consueta nei musei. È una mostra che credo sia abbastanza irripetibile”.
La mostra ospitata fino al 21 giugno scorso nelle sale del Musée du Louvre a Parigi, è promossa dal Castello Sforzesco insieme al museo parigino ed ha come curatori Marc Bormand, conservatore al dipartimento di sculture del Louvre, Beatrice Paolozzi Strozzi, già direttrice del Museo del Bargello e Francesca Tasso, conservatrice responsabile delle Raccolte artistiche del Castello Sforzesco.
Il percorso della mostra, che è divisa in quattro sezioni (Guardando gli antichi – Il furore e la grazia, L’arte sacra: commuovere e convincere, Da Dioniso ad Apollo e Roma Caput Mundi) si conclude simbolicamente con la visione della Pietà Rondanini di Michelangelo, che è il suo testamento artistico e a cui il maestro lavorò praticamente fino alla morte nel 1564. In mostra ci sono 120 opere provenienti da musei di tutto il mondo di artisti come Leonardo, Michelangelo, Bramante, Donatello.