Alessio 31 anni, ma da 10 in un letto aspettando una cura che già c’è

Alessio Scorrano è un ragazzo di 31 anni ed è affetto da una malformazione cardiaca che ha iniziato a dare sintomi importanti da quando ne aveva 21, arrivando ad impedirgli di camminare e svolgere le azioni quotidiane. Una situazione Kafkiana come tante del nostro Paese, che porta un giovane a vivere costretto in un letto da oltre dieci anni, per un problema cardiaco risolvibile a Stanford. Una dura legge che colpisce i più deboli, che sta spezzando la vita di un giovane, che ogni giorno soffre guardando dalla finestra con la piena consapevolezza che la sua cura è lì fuori, ma senza riuscire ad arrivarci.
Nel 2017 ha effettuato un intervento a cuore aperto in Italia che però come riporta a TF NEWS “per errori medici” ha peggiorato la situazione e richiesto un secondo intervento (questa volta di angioplastica + stent).
Alessio ha l’aria stanca, le ha già provate tutte, si sono occupati di lui giornali, media, persino “Le Iene”, ma nessuno ancora gli tende la mano. Noi ci proviamo, facendovi conoscere la sua storia, nella speranza che anche un piccolo passo possa essere l’inizio di un grande viaggio, magari a Stanford.

Alessio, il secondo intervento è stato risolutivo?

Purtroppo no, successivamente ho inviato la documentazione a Stanford dove mi hanno spiegato che l’intervento non è stato eseguito correttamente e confermavano la possibilità di risolvere il problema da loro. Ciò sarebbe stato possibile tramite un reintervento nel quale sono specializzati, ho tentato di far partire una raccolta fondi per poter arrivare a quella cifra e operarmi li.

Quindi una cura al tuo problema esiste, ma Stanford è l’unico sito ospedaliero dove potrebbero operarti. Quale sarebbe il costo dell’intervento?

Nessun medico in Italia vuole più prendersi il rischio di rioperarmi e detto sinceramente dopo tutti gli errori fatti non mi farei nemmeno operare più qui in Italia (perché se il primo intervento fosse stato fatto bene ora starei bene e non avrei avuto bisogno di tutte le cose che son state fatte dopo).
Esiste un ospedale nel mondo specializzato in questa patologia che mi dice che potrebbero ancora risolvere facendo un intervento nel quale loro sono specializzati e mi trovo qui nel letto abbandonato a me stesso. Il costo complessivo tra aeroambulanza e operazione sarebbe intorno alle 500mila euro.
Per questo a giugno 2022 non riuscendo ad arrivare nemmeno lontanamente a quella cifra ho deciso di tentare di rioperarmi a cuore aperto in Italia (provando a eseguire lo stesso intervento che dovrei fare a Stanford), ma all’ultimo momento si è deciso di cambiare intervento e provare a fare un bypass che non ha risolto il problema, anzi ha peggiorato la situazione poiché ora crea competitività con il vaso nativo.
Da quel momento sto peggio di prima…
Ho riscritto a Stanford con tutta la documentazione i CD degli esami e mi han detto che il bypass non è l’intervento che loro avrebbero consigliato e avrebbero fatto in quanto lo trovano totalmente inutile per il mio problema confermandomi la possibilità di poter ancora provare a risolvere la mia situazione con un intervento nel quale loro sono specializzati.

Come stai a quasi un anno dall’ultimo intervento?

Attualmente mi trovo costretto a letto, dopo 10 anni che provo a curarmi ho subito 2 interventi a cuore aperto, 1 stent, 8 coronarografie con le quali si sono chiuse anche 2 radiali e un innumerevole numero di esami di ogni tipo.
Se qualcuno volesse contattare Alessio, per verificare la documentazione che abbiamo avuto modo di visionare, e potesse fare qualcosa per lui, può contattarlo tramite il suo sito internet www.alessioscorrano.com

(Photo courtesy Alessio Scorrano)

Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it