Amanda Knox condannata a 3 anni per aver calunniato Lumumba

Si conclude, per Amanda Knox, il processo davanti la Corte d’assise d’appello di Firenze: 3 anni di reclusione, 5 anni di interdizione dai pubblici uffici e pagamento delle spese processuali. Questa la condanna ricevuta dall’americana per il reato di calunnia nei confronti di Patrick Lumumba. Il processo rientra nell’ambito della vicenda giudiziaria per l’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, avvenuto a Perugia nel 2007.

La Knox, tramite i suoi legali difensori, ha annunciato che farà immediatamente ricorso in Cassazione. I fatti risalgono al 6 novembre 2007, quando la Knox prima di essere trasferita in carcere con l’accusa dell’omicidio di Meredith, accusò del delitto Lumumba.

La 36enne americana, per l’accusa di omicidio è stata già assolta in via definitiva, insieme al fidanzato dell’epoca Raffaele Sollecito. L’unica persona condannata, in quel processo, è Rudy Guede, che ha ricevuto 6 anni in rito abbreviato. Lumumba, ex datore di lavoro della Knox all’epoca, venne definitivamente scagionato dopo aver trascorso in carcere 14 giorni.

Una sentenza ingiusta, un errore giudiziario, perché io sono innocente“, questo il commento a caldo della Knox, presente in aula al momento della sentenza. Hanno rilasciato ulteriori commenti i suoi legali: “Amanda è delusa, amareggiata, sconforta per una condanna ingiusta. Aspettiamo di leggere le motivazioni della sentenza entro 60 giorni e sicuramente faremo ricorso contro la condanna in Cassazione“.

La Knox ha lasciato il tribunale in lacrime, in compagnia del marito.

La sentenza è giusta e meritata. Saluto il tribunale di Firenze con molto rispetto e onore per la loro professionalità. È vero eravamo amici con Amanda Knox, ma non si pugnalano gli amici nelle spalle e Amanda mi ha pugnalato. Mi ha pugnalato e non mi ha chiesto scusa“. Questo il commento rilasciato all’ANSA da Patrick Lumumba dopo la sentenza di Firenze.

(Screenshot SKY)

Condividi
Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it