Anche a Milano i Navigli tra folla e sporcizia: ma abbiamo deciso di far fallire tutti e tutto?

Dopo la folla di Roma e Napoli anche Milano non ha voluto essere da meno. Ieri sera ha preso il via una festa come in epoca pre-Covid. Sabato sera tocca, infatti ai Navigli di Milano ospitare migliaia di ragazzi. Affollano le strade e fanno la coda davanti i locali per bere e mangiare.

A testimoniare l’atmosfera da fine del lockdown le decine di bottiglie di birra e di bicchieri di plastica lasciate incivilmente sulle balaustra lungo i Navigli unitamente ai cestini della spazzatura ricolmi. Tanti i giovani senza mascherine e soprattutto senza mantenere la distanza.

Intanto la Sardegna che da regione “bianca” è rimasta “rossa” teme per il futuro del turismo come riferisce il servizio di SkyTg24 di seguito pubblicato.


Se si comincia così dobbiamo inevitabilmente prepararci ad un’Estate chiusi in casa perchè, se non ci sarà rispetto delle misure, ci sarà una nuova ondata di contagi. ergo ci saranno nuove chiusure.E’ poi così difficile da capire? E’ così difficile capire che un’ulteriore chiusura (come sta avvenendo in Germania) per gli operatori sarebbe nefasta? E’ così difficile capire che non serve rispettare le leggi dello Stato, ma essere consapevoli della responsabiità che abbiamo anche nei confronti di coloro che devono ripartire? E’ così difficile caire e far capire che se non osserviamo le regole e riaumentano i contagi, molti di costoro richiano di fallire”?

Altra domanda che facciamo da tempo alla quale nessuno risponde: ma perchè, in occasione di formazione di folla, chi deve fare rispettare le regole non interviene e si limita a fare inutili editti mediatici sul rigore dei controlli che lasciano il tempo che trovano?

Si può intervenire in modo sensibile, senza indossare caschi tenendo tra le mani un manganello: a volte basta esserci e dire quello che si può e non si può fare.Non ci troviamo di fronte ad una folla inferocita, ma semplicemente di giovani e meno giovani che legittimamente hanno voglia di stare insieme e divertirsi. Anche gli operatori sanitari dei nostri ospedali, stressati da un anno di emergenza, avrebbero voglia di prendersi un meritato riposo e anche gli operatori commerciali hanno bisogno di capire verso quale futuro si stanno dirigendo.

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