Anche per l’educazione assicurativa è arrivato in Italia il momento di un radicale cambio di passo

Che l’ignoranza dell’Italia a livello di conoscenze finanziarie, era cosa sicuramente nota e, puntualmente, confermata dalle periodiche indagini svolte in sede OCSE con “pagelle” dai risultati molto modesti, per non dire, in alcuni casi, del tutto insufficienti.

Non sfuggono a questa valutazione complessiva di inadeguatezza sul livello delle conoscenze economico – finanziarie gli esiti della recentissima indagine, la prima di questa portata in Italia e in Europa, commissionata dall’Authority italiana di vigilanza del settore assicurativo, l’IVASS, all’Università milanese della Bicocca e alla Doxa.

Un’indagine condotta sul campo, avvalorata da un campione di 2.053 interviste effettuate su tutto il territorio nazionale e che ha investigato 5 aree: auto – profilo assicurativo, conoscenza assicurativa, percezione e propensione al rischio, valutazione del rischio calcolo delle probabilità e decision making in campo assicurativo, comunicazione e rapporto con compagnie/ intermediari.

Ignoranza assicurativa

Concentrandosi per ragioni di spazio sui principali esiti relativi alla conoscenza assicurativa, emerge il dato sintetico e sconfortante di una diffusa ignoranza tra i nostri connazionali di alcuni concetti di base del mondo assicurativo quali premio, massimale e franchigia.

Un’ignoranza, che, nella valutazione del Presidente dell’IVASS, nonché Direttore Generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, giustifica il minor sviluppo del mercato assicurativo italiano rispetto a quello di altri contesti nazionali europei, impedendo il formarsi di una domanda più consistente e più consapevole di strumenti di protezione.

Certamente, come sottolineato da Dario Focarelli, Direttore Generale dell’ANIA, c’è da fare i conti con un linguaggio assicurativo non semplice e di facile comprensione, nonché con una regolamentazione del settore, decisamente, complessa.

Sono considerazioni ed elementi di valutazione, sicuramente condivisibili, ma che non devono, comunque, costituire un alibi per accettare passivamente questa situazione. Viceversa, devono costituire le ulteriori ragioni per un rilancio del mercato assicurativo italiano, partendo, così come sostenuto dal Segretario Generale dell’IVASS, Stefano de Polis, da seri programmi di educazione assicurativa, che dovranno riguardare, sia la popolazione adulta, sia le classi generazionali giovanili.

Occorrerà, pertanto, inserire nei programmi scolastici gli argomenti fondamentali di logica finanziaria e assicurativa, senza tralasciare l’aspetto dell’alfabetizzazione digitale, considerato il contesto di innovazione tecnologica in cui si andranno a collocare. Solo così si potrà incidere seriamente sull’attuale, insufficiente livello di conoscenza assicurativa e contribuire a favorire nel tempo “uno sviluppo del mercato assicurativo nazionale in termini di efficienza e di effettiva tutela dei cittadini”, condizione indispensabile per una crescita socio – economica non effimera del Paese.

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