Anziana morta di covid ma prima della cremazione si risveglia

La credevano morta. Lei è un’anziana di 76 anni indiana. Shakuntala Gaikwad si era ammalata di Coronavirus in India ed era stata respinta da diversi ospedali, poiché non c’erano letti liberi. In ambulanza ha avuto un problema respiratorio ed era entrata in uno stato di incoscienza. Proprio per questo motivo i sanitari ne avevano dichiarato la morte. 

I parenti così avevano riportato l’anziana al suo villaggio natale, dove erano iniziati i riti per la cremazione. Ma poco prima che la bara fosse data alle fiamme l’anziana donna ha riaperto gli occhi  e per lo spavento ha iniziato a piangere. La vicenda di Shakuntala Gaikward, di cui si è occupato il Daily Mail, ha avuto eco in tutto il mondo intanto l’India rimane ancora colpita da una feroce ondata di Coronavirus.

Le autorità indiane, in ogni caso, sono in allarme non solo per il dilagare del Covid, ma anche per le “terapie alternative” anti contagio che stanno contestualmente aumentando in India. Mentre il sistema sanitario locale non riesce più a garantire le cure, si stanno sempre più diffondendo “terapie anti-Coronavirus” promosse dagli anziani sacerdoti indù, che si attengono alla medicina religiosa tradizionale. Queste antiche convinzioni sostengono che un trattamento efficace per potenziare il sistema immunitario e per combattere il Coronavirus è “il bagno negli escrementi di mucca” animale considerato sacro e di aiuto per la guarigione dei malati. 

J. A. Jayalal, Presidente della Indian Medical Association, ha subito esortato i cittadini a interrompere questo tipi di riti. Il medico ha evidenziato che gli impacchi di sterco non apportano alcun beneficio contro il Covid; gli stessi, al contrario, sarebbero fonte di pericolosissime infezioni dall’animale all’uomo. Anziani e anziane continuano invece a credere che sia le feci che l’urina della mucca avrebbero proprietà antisettiche e terapeutiche.

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