Il Commissario per l’emergenza, Domenico Arcuri, ha dichiarato: “A cavallo tra il secondo e il terzo trimestre del prossimo anno saremo potenzialmente in condizione di vaccinare la totalità della popolazione. L’Italia ha diritto al 13,46% delle dosi di vaccino che saranno via via distribuiti dall’Europa”.
Franco Locatelli, Presidente del Consiglio superiore di sanità e membro del comitato tecnico scientifico ha affermato: “Il 29 dicembre e e 12 gennaio l’Ema si pronuncerà sulla documentazione fornita da Pfizer e Moderna sui vaccini anti Covid. Questo dovrebbe consentire di avere 3,4 milioni di dosi per vaccinare 1,7 milioni di persone. Nella seconda metà di gennaio è previsto l’inizio delle vaccinazioni, poi le dosi disponibili aumenteranno e, entro fine estate o inizio autunno, dovremmo aver completato la somministrazione della più grande campagna di vaccinazione di massa che abbia mai avuto corso nel Paese” e ha aggiunto “Siamo felicemente parte dell’UE e i tempi di valutazione dell’Agenzia Europea dei Medicinali (Ema) consentiranno di iniziare i percorsi vaccinali più o meno in contemporanea in tutti i paesi europei. Il percorso di valutazione delle informazioni disponibili nel dossier sottomesso a Ema sarà straordinariamente rigoroso e questa è la migliore garanzia di sicurezza”.
Locatelli ha sottolineato che per la vaccinazione: “si partirà dagli operatori sanitari che lavorano negli ospedali e nelle Rsa, cosa che ha il significato non solo di garantire la loro sicurezza personale, ma anche di dare continuità nei luoghi di lavoro e proteggere le persone che a loro si affidano. A seguire sarà estesa a coloro che risiedono in strutture residenziali e over 80, in base al principio di dare priorità a chi ha maggior rischio di sviluppare forme più gravi, visto che l’età media di coloro che decedono per Covid è di 81 anni”.
Locatelli ha poi proseguiro: “Si è riusciti a riportare sotto controllo numeri che mostravano una crescita importante. I dati di ieri mostrano che la percentuale dei tamponi positivi rispetto a quelli effettuati è in continuo calo e si riduce il carico nei posti di area medica e nelle terapie intensive. Il numero dei deceduti, è ancora molto alto nonostante la curva dei contagi migliori, sono quelli che più feriscono, che artigliano le nostre coscienze e le nostre sensibilità, ma è l’ultimo parametro a flettere . Li vedremo ridurre in modo sostanziale dai prossimi dieci giorni”.