Soddisfazione per l’impegnativo percorso compiuto e per gli obiettivi raggiunti da un lato; consapevolezza delle sfide che incombono sul cammino dei prossimi anni dall’altro. Sono fondamentalmente questi i due “sentiment”, che si traggono dalla lettura del Rapporto Annuale 2020, diffuso ieri dall’ASIF – Autorità di Supervisione e Informazione Finanziaria, l’Authority Vaticana istituita da Benedetto XVI nel 2010.
Il primo “sentiment” lo si coglie, sia nella Lettera del Presidente con cui si apre il Rapporto, sottoscritta da Carmelo Barbagallo, un lungo passato professionale in Banca d’Italia dove è stato anche Capo della Vigilanza, prima di esser chiamato a questa responsabilità da Papa Francesco, sia nelle diverse parti, in cui si articola il Rapporto stesso, composto da una cinquantina di pagine.
Basti citare, per un anno già così complesso per gli effetti della Pandemia da Covid ’19, le considerazioni legate al rafforzamento quantitativo e qualitativo per le competenze apportate, oltreché per le caselle riempite, nell’organigramma dell’Authoriy e per la sua articolazione, resa più coerente con la sua mission e funzionalmente più efficace.
Centrali sotto questo specifico profilo risultano due passaggi concettuali, di cui il primo è relativo al rientro nel circuito informativo del Gruppo Egmont (Egmont Secure Web), poi, agli impegni assunti con Moneyval, il Comitato di esperti del Consiglio d’Europa per la lotta al riciclaggio del denaro e al finanziamento del terrorismo; e, successivamente ancora, al Rapporto stilato da questo organismo internazionale con i giudizi di efficacia sostanziale per 5 degli 11 criteri investigati su cui si basa la valutazione e di efficacia sostanziale per i restanti 6. Una valutazione quest’ultima, che pone lo Stato Vaticano nella parte più alta della scala internazionale a valori decrescenti delle giurisdizioni orientate alla lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo. Una valutazione, inoltre, in cui un ruolo significativo ha svolto anche la revisione, avvenuta sempre lo scorso anno, della normativa quadro di prevenzione e contrasto al riciclaggio e al finanziamento al terrorismo, normativa introdotta nell’ordinamento dello Stato Vaticano dal 2013 e, ora, resa ulteriormente efficace per il perseguimento dei suoi obiettivi istituzionali.
Il secondo passaggio concettuale da ricordare concerne il nuovo orientamento alla cooperazione promosso dall’ASIF, sia a livello interno dello Stato Vaticano che internazionale. Ne sono testimonianza concreta, oltre al costante supporto fornito al Comitato di Sicurezza Finanziaria, i numeri dell’operatività registrati nel 2020 sotto forma di: 89 segnalazioni ricevute di operazioni sospette, 16 Rapporti inoltrati all’ Ufficio del Promotore di Giustizia, 46 richieste di informazioni con altre Autorità Vaticane, 58 con Financial Intelligence Unit estere, 19 comunicazioni spontanee inviate, oltre a due Protocolli di intesa sottoscritti.
Una breve annotazione, infine, sull’altro “sentiment”, quello della consapevolezza delle probanti sfide future, già delineate e scandite dagli appuntamenti previsti per le prossime valutazioni: tra tre anni sui progressi conseguiti rispetto alle raccomandazioni ricevute dal team di valutatori di Moneyval e tra cinque anni, attraverso una loro nuova ispezione, per saggiarne la reale efficacia. Una consapevolezza, che dovrà, pertanto, informare l’operatività quotidiana dell’ASIF nel suo intero perimetro di regolamentazione, vigilanza e informazione finanziaria, avendo come propria costante stella polare le parole pronunciate da Papa Francesco in occasione dell’inaugurazione del 92° anno giudiziario: “Le iniziative di recente avviate e quelle da assumere per l’assoluta trasparenza delle attività istituzionali dello Stato Vaticano, soprattutto nel campo economico e finanziario, siano sempre ispirate ai principi fondanti della vita ecclesiale e, al tempo stesso, tengano debito conto dei parametri e delle buone pratiche correnti a livello internazionale e appaiano esemplari, come si impone a una realtà quale la Chiesa Cattolica”.