Chiesta al Governo creazione di una task force per mobilità sostenibile

Le principali Associazioni del comparto automotive – Anfia, Unrae e Federauto – che chiedono al Governo “una task force pubblico-privato per accelerare”.

Il 2020, scrivono,  è stato il cigno nero per il settore auto, ma la transizione ecologica in Italia è avviata e nel febbraio 2021 per la prima volta le vetture ibride hanno superato quelle diesel. Ora serve un piano strategico. Un progetto che permetta il rilancio del settore per una mobilità sostenibile con nuovi strumenti di politica industriale. Ma di  incentivi strutturali per il rinnovo del parco, diffusione delle infrastrutture di ricarica e riforma fiscale sull’auto.

E’ necessario – ribadiscono – rifinanziare gli incentivi che hanno sostenuto il mercato e le aziende, con positivi effetti ambientali, perché i fondi, soprattutto quelli per le fasce più virtuose, dopo Pasqua saranno esauriti. Il Governo è cambiato da poco, ma quello che l’auto rappresenta per il Paese rende necessaria una interlocuzione costante.

Michele Crisci, Presidente dell’Unrae, sostiene che sarebbe curioso non ascoltare un comparto che pesa il 20% del Pil”. Si potrebbe prevedere un piano di detrazioni fiscali per privati e aziende che vogliono investire nelle infrastrutture di ricarica, come avviene nell’edilizia con il bonus per riqualificare le facciate degli edifici.

“Il futuro è ambizioso, impegnativo. Abbiamo bisogno di un dialogo costante con il governo”, ha affermato il Presidente dell’Anfia, Paolo Scudieri mentre  per il Presidente di Federauto, Adolfo De Stefani Cosentino “serve un deciso cambio di passo, con una riforma della fiscalità auto”.

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Redazione

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