Attentati del 2017 in Spagna, da 8 a 53 anni di reclusione per i 3 jihadisti

Emesse le condanne per i tre attentatori, terroristi jihadisti, di Barcellona e Cambrils dell’estate 2017. Il tribunale spagnolo dell’Audiencia Nacional ha condannato a 53 anni di reclusione Mohamed Houli Chemlal, a 46 anni Driss Oukabir e a 8 anni Said Ben Iazza.

In oltre mille pagine di sentenza il Tribunale ha riconosciuto Mohamed Houli Chemlal e Driss Oukabir colpevoli di appartenenza a un’organizzazione terroristica, possesso, deposito e fabbricazione di sostanze o apparecchi esplosivi e infiammabili di natura terroristica. A Sais Ben Iazza, invece, è stato riconosciuto il reato di collaborazione con un’organizzazione terroristica.

Gli attentati del 2017: 17 agosto Barcellona, 18 agosto Cambrils

L’atto terroristico di Barcellona risale al 17 agosto 2017. Poco prima delle 17 un furgone bianco a noleggio investe la folla sulla Rambla, la via più famosa e turistica di Barcellona, vicino a Plaça de Catalunya. Il folle gesto causa la morte di 14 persone, tra cui 3 italiani, e più di cento feriti. L’uomo alla guida del furgone è Younes Abouyaaqoub, marocchino di 22 anni. Il ragazzo scappa, ferma e ruba un auto con a bordo il proprietario, che poi uccide. Qualche giorno dopo viene intercettato e ucciso dalla Polizia catalana a Subirats, a ovest di Barcellona.

La notte stessa, tra il 17 e il 18 agosto, la Spagna viene scossa da un ulteriore atto di terrore. Un’auto forza un posto di blocco della Polizia a Cambrils, a pochi chilometri da Tarragona, dopo aver investito alcuni passanti. Le persone a bordo dell’auto scendono e attaccano gli agenti. Vengono uccisi. Muore anche una donna.


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