Aumentano i casi di studenti positivi e il numero di classi che vanno in Dad

In tutta la penisola aumentano i casi di studenti positivi e ovviamente cresce il numero delle classi che vanno in didattica a distanza.  A Torino è successo anche per mancanza di attenzione e responsabilità da parte di alcuni genitori che, hanno portato i due figli a scuola violando l’obbligo di quarantena e causando, di conseguenza l’interruzione delle lezioni in presenza per tanti studenti.

Per ridurre quarantene e didattica a distanza c’è chi pensa a micro bolle per i ragazzi delle scuole come il modello tedesco. Vorrebbe dire limitare l’isolamento ai contatti strettissimi di chi viene colpito dal virus ma esperti ed epidemiologi sono molto perplessi e dicono che è troppo pericoloso.

Il Presidente di Anp Roma, Mario Rusconi, afferma che al momento sono un centinaio le classi in dad in Italia e dice: “ma ritengo siano destinate ad aumentare”.

Il Codacons giudica eccessivo il numero di classi che, a pochi giorni alla ripartenza della scuola, è finito in quarantena e punta il dito sulla scelta del Governo di delegare ai genitori la misurazione della temperatura degli studenti.

Il Presidente dell’Associazione dei consumatori, Carlo Rienzi che sta preparando una formale diffida al Miur e agli uffici scolastici regionali, affinché si attivino per modificare la procedura di accesso agli istituti allo scopo di evitare la quarantena a migliaia di studenti, dichiara: “É indispensabile che siano le scuole a provvedere alla misurazione della temperatura agli allievi”.

Il Comitato Priorità alla scuola torna a mobilitarsi il prossimo 20 settembre in tutta Italia sostenendo che: “il Governo non ha proposto nessuna soluzione concreta alle carenze strutturali che affliggono la scuola da decenni, ma che sono state e saranno le principali responsabili nell’impedire un’adeguata gestione dell’emergenza sanitaria”.

L’Ocse ha confermato che in Italia si spende poco per l’istruzione, notando però che negli anni del Covid, in particolare relativamente agli esercizi finanziari 2020 e 2021, l’Italia ha registrato un aumento di bilancio a favore dell’istruzione primaria e secondaria di primo grado.

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