Aumenti per i pedaggi autostradali. Incertezze sui costi delle bollette

All’inizio di ogni anno le tariffe autostradali vengono per prassi  aggiornate, ma da quattro anni, dopo il crollo del Ponte Morandi, sono rimaste congelate. Il 2023 potrebbe, viceversa, registrare il ripristino degli aumenti, per la prima volta dal 2018. Le Concessionarie, infatti,  hanno presentato le  richieste di rimodulazione, attualmente al vaglio del Ministero dei Trasporti e del Ministero dell’Economia che dovranno tenere conto degli investimenti effettuati. Sul tavolo ci sono i Piani economico-finanziari delle diverse società che, come spiegato dall’AISCAT, sono però attualmente a stadi di approvazione differenti.

I pedaggi sulle arterie di competenza di Autostrade per l’Italia dal 1 gennaio aumenteranno del 2%, con aggiunta di un altro 1,34% solo dal primo luglio 2023. Lo annuncia una nota il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che spiega: “si rischiava un aumento che sfiorava il 5% che è stato scongiurato e nel nostro Paese, anzi, gli incrementi sulle tratte interessate è inferiore all’inflazione“.

È stato confermato, inoltre, il blocco agli aumenti sulle Autostrade A24/A25 Roma-L’Aquila Teramo e Diramazione Torano Pescara.

Sul fronte delle bollette c’è incertezza perchè  gli aggiornamenti potrebbero essere contrastanti. Per l’elettricità l’Autorità per l’energia ha appena annunciato nel primo trimestre dell’anno un provvidenziale calo di oltre il 19%, ma per il gas l’andamento potrebbe essere opposto. In attesa della comunicazione dell’Arera a inizio gennaio, Nomisma stima un aumento mensile del 20% dovuto all’andamento dei prezzi internazionali di inizio dicembre. Il calo degli ultimi giorni, seguito alla decisione sul tetto al prezzo adottata da Bruxelles, dovrebbe infatti essere recepito, stando all’analisi del centro studi, a partire da febbraio.

Seguendo l’ordinanza del Consiglio di Stato sulle modifiche unilaterali dei contratti, il Decreto Milleproroghe ha peraltro chiarito che in fase di rinnovo delle forniture le variazioni saranno possibili.  Dopo il blocco disposto dal Decreto Aiuti bis, per coloro che hanno  un contratto in scadenza, potrebbero quindi arrivare rialzi dei costi di luce e gas, ancora bloccati invece fino a giugno 2023 per tutti coloro che hanno un contratto in essere.

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