(VIDEO) – Banca d’Italia e Fintech: una scelta strategica

Se il segno caratterizzante dei mercati finanziari negli anni ’80 del secolo scorso e nei decenni successivi è stata l’innovazione finanziaria, è sempre più confermato che il prossimo decennio sarà vissuto nel segno di quella tecnologica. E, certamente, in questo senso un contributo non secondario è stato dato dal diffondersi della Pandemia da Covid’19, che ha fornito un’ ulteriore spinta verso la digitalizzazione dei processi economici.

Anche alla luce di questa considerazione, la recente notizia della discesa in campo della Banca d’Italia nel distretto Fintech, ampiamente riportata dalla stampa, va ulteriormente sottolineata per almeno due ordini di motivi .

Il primo motivo, legato a questo annuncio di effettiva costituzione del Milano Hub, il polo tecnologico già annunciato dal Governatore Visco in occasione delle ultime Considerazioni Finali dello scorso maggio, è che non si tratta di un’improvvisa conversione dell’Istituto di Via Nazionale sulla strada dell’innovazione tecnologica, ma di una adeguata evoluzione strategica, nel segno di una continuità nell’attenzione riservata all’importanza del fattore tecnologico. Basti citare l’esempio probante dell’infrastruttura tecnologica del TIPS – Target Instant Payment Settlement – il servizio paneuropeo di regolamento per i pagamenti istantanei per l’Eurozona, realizzato e gestito proprio dalla Banca d’Italia e, ormai, attivo da oltre 2 anni.

Il secondo motivo di importanza di questa scelta è la riaffermata consapevolezza che la nostra Banca Centrale, così come molte altre Banche Centrali Europee, non debbono lasciare niente di intentato per far valer la propria autorevole presenza nel campo dell’innovazione tecnologica. Anche per evitare di lasciare il campo libero a intermediari privati e a eventuali degenerazioni operative, compromissorie di quel patrimonio di fiducia, di cui  tradizionalmente queste Istituzioni sono custodi e che rassicurano, in definitiva, gli operatori circa la virtuosità dei meccanismi di funzionamento dei diversi mercati finanziari.


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