Bergamo, ‘Ndrangheta: 13 arresti e sequestro di immobili

Questa mattina i Carabinieri del Comando Provinciale di Bergamo hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 13 persone, legate ad un sodalizio ‘ndranghetistico, e accusate a vario titolo di estorsione, usura, detenzione illegale di armi da fuoco, riciclaggio ed autoriciclaggio di denaro e bancarotta fraudolenta.

Il procedimento in questione ha permesso di accertare l’esistenza di un gruppo di soggetti, alcuni originari della provincia di Bergamo, altri di quella di Crotone, che avevano messo in piedi un sistema di estorsioni nell’ambito del campo dei trasporti di merce oltre a realizzare un meccanismo di false acquisizioni societarie, fallimenti fraudolenti, fornitura di prestiti a tasso usuraio e reimpiego di capitali illeciti.

Nello specifico, con l’intento di portare via clienti, il proprietario di una ditta di trasporti della provincia, insieme a uomini appartenenti al clan “Arena” operante in Isola di Capo Rizzuto (KR), si sarebbe recato presso un suo concorrente, minacciandolo ed imponendogli un numero limitato di clienti, al fine di avere il controllo di un vero e proprio “cartello” nel settore dei trasporti dei mezzi pesanti.

Le indagini hanno poi permesso di accertare come, al fine di inserirsi nel mercato, gli uomini del clan “Arena”, con la complicità dell’imprenditore locale, avessero messo in piedi un complicato sistema di acquisizione fittizia di una ditta di trasporti, al fine di poter operare in prima persona all’interno del settore e per poter riciclare soldi provento di illecite attività. Società che è stata fatta fallire in maniera fraudolenta, come riscontrato dai Carabinieri. Tutti i reati venivano commessi con la finalità di agevolare la cosca Arena di Isola di Capo Rizzuto.

Per uno degli indagati, l’accusa è anche di detenzione illegale di armi da fuoco.

Gli uomini del clan avevano inoltre creato un sistema di prestiti con tasso usuraio e, in un caso specifico, a fronte di un prestito elargito ad un imprenditore, avevano ottenuto la parte di una vendita di un immobile, venduto ad un prezzo fuori mercato.

Le indagini hanno consentito di individuare il mandante e gli esecutori materiali di un incendio, verificato a Seriate nel 2014. Nell’occasione, furono bruciati decine di camion di una ditta di trasporti ed è stato accertato che anche tale azione maturò nell’ambito della concorrenza tra ditte del settore.

Infine, l’operazione ha visto anche l’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo di 4 villette situate sul lungomare di Cutro (KR). I carabinieri hanno accertato che uno degli indagati aveva acquistato gli immobili in questione, già di proprietà di un esponente di spicco della cosca “Grande Aracri”, detenuto in carcere, utilizzando proventi illeciti derivanti dalla produzione di false fatture per operazioni inesistenti.

Inoltre, negli ultimi anni provvedeva anche al mantenimento economico e materiale della famiglia del detenuto.

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