Bolle: “Un grido di dolore, una richiesta di aiuto per la danza in Italia”

L’étoile della Scala di Milano, Roberto Bolle, a Montecitorio ha tracciato un’analisi sulla drammatica situazione del mondo della danza nel nostro Paese. Un discorso molto duro quello di Bolle che ha dichiarato: “uno scempio quello che si è compiuto negli ultimi decenni in Italia con il depauperamento della danza per la scarsa conoscenza del settore e mancanza di visione. Un depauperamento di cui ci si deve vergognare”.

Bolle partendo dalla storia della danza in Italia ha continuato dicendo: “saper dare il giusto valore alla Storia è il primo passo per costruire il futuro. Al contrario sembra proprio che il nostro glorioso passato sia stato dimenticato e lasciato indegnamente alle spalle. La situazione della Danza in Italia é sempre più difficile e arida, fatta di compagnie teatrali sempre più scarne, di corpi di ballo che vengono chiusi, di assoluta mancanza di protezione per la categoria artistica, di ballerini che devono lasciare il proprio Paese per vivere della loro passione e cercare di realizzare i propri sogni”.

Roberto Bolle ha ricordato: “Su 14 fondazioni liriche , ci sono oggi solo 4 corpi di ballo, due dei quali a Napoli e a Palermo in fin di vita. Come si è arrivati a questo punto? Da una scarsa conoscenza del settore e da una mancanza di visione di chi ne era responsabile sia a livello governativo che di gestione dei teatri. Il balletto è vittima dell’ignoranza di chi, per il ruolo che ricopre, dovrebbe proteggerlo, promuoverlo e valorizzarlo. Quando si doveva tagliare la scelta è stata sempre quella di tagliare i corpi di ballo”.

Ha concluso Bolle: “L’Arte e la cultura sono eccellenze del nostro Paese. Sono la nostra tradizione e la nostra identità, ma anche il nostro oro e il nostro petrolio, cioè, se da una parte sono quello che ci rende unici e speciali, dall’altra, se ben gestite potrebbero rappresentare una grande risorsa, anche economica. Quindi diamo valore alla tradizione e alla cultura della danza. Facciamone un punto di forza e di rinascita”.

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