Bollettino 23 febbraio: 13.314 contagi, 356 morti e regioni a rischio

Secondo i dati del bollettino, del 23 febbraio, della Protezione Civile pubblicato dal Ministero della Salute, sono 13.314 i nuovi contagi da coronavirus in Italia. Da ieri sono stati registrati altri 356 morti che portano il totale a 96.348 dall’inizio dell’epidemia di covid-19.

Scuola chiusa a Roma il 23 febbraio

Secondo quanto riferisce l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio: “è stata confermata la chiusura di una scuola a Roma con variante brasiliana con link dall’Umbria, caso sul quale è in corso l’indagine epidemiologica da parte dell’Asl Roma 1.” Inoltre aggiunge D’amato: “Trasportati in elisoccorso nel Lazio 3 pazienti Covid dal Molise, tra questi un carabiniere”.

Il Direttore generale della Asl Roma 1, Angelo Tanese, ha dichiarato: “E’ stato confermato dall’Istituto Lazzaro Spallanzani il caso sospetto di variante brasiliana riscontrato all’istituto Sinopoli-Ferrini”. E precisa che la Asl ha posto in essere tutte le misure previste dal protocollo Covid, ivi comprese le indicazioni in caso di sospetto o accertata variante.

La scuola è attualmente chiusa per 5 giorni e verrà riaperta solo al termine di tutti i controlli e in piena sicurezza. Oggi il personale scolastico è stato sottoposto a tampone, i contatti di caso sono stati testati e sono stati programmati i tamponi per tutti gli alunni, che verranno eseguiti nel corso della settimana. Tre giorni fa era già stato riscontrato un caso di positività alla variante inglese di Sars-Cov-2.

Regioni a rischio per le terapie intensive

Sono otto le Regioni e le Province autonome italiane che superano la soglia del 30% di occupazione dei posti letto per pazienti Covid, definita ‘critica’ dal Ministero della Salute.

Il dato più preoccupante arriva dall’Umbria con il 57%, seguita dall’Abruzzo con il 38%, da Molise, Marche e province autonome di Trento e di Bolzano tutte al 33%. Poi dal Friuli Venezia Giulia al 32% e dalla Lombardia al 31%.

E’ quanto emerge dagli ultimi dati, dell’Agenzia per i servizi sanitari, che registrano un dato nazionale medio al 24%, piuttosto stabile da inizio mese con piccole oscillazioni sempre comprese tra il 23% e il 25%.

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