Bollettino 5 febbraio: 14.218 nuovi positivi e 377 morti

Il Ministero della Salute rende noto che oggi 5 febbraio i nuovi positivi sono 14.218. Le vittime sono 377 (ieri erano state 421). Sono stati effettuati 270.507 tamponi tra molecolari e antigenici e il tasso di positività è del 5,2%. Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 2.142, in calo di 9 unità rispetto a ieri. I ricoverati con sintomi sono invece 19.575.

Rezza preoccupato dalle varianti

L’epidemiologo Gianni Rezza dichiara: “Le varianti hanno maggiore trasmissibilità, quindi dobbiamo fare presto a vaccinare. É una corsa contro il tempo cercando di coprire la popolazione rispetto sia al virus che alle mutazioni che possono ridurre l’efficacia del vaccino”.

Rezza ha aggiunto: “In una prima fase il piano dei vaccini prevede di coprire prima gli operatori sanitari per rendere libere da Covid le strutture ospedaliere. Poi coprire le persone anziane. Dopo di che si procede a vaccinare gli over-80 e molte regioni hanno già iniziato. Poi bisogna scendere con l’ètà e andare a vaccinare categorie prioritarie come insegnanti e forze dell’ordine“. L’epidemiologo sottolinea: “Il piano tiene conto dei vaccini disponibili e delle caratteristiche della popolazione. Per fortuna la risposta ai vaccini non è inficiata ma bisogna intervenire prontamente, anche perché sembra possa infettare di più la popolazione pediatrica.”.

Brusaferro sull’andamento dell’epidemia al 5 febbraio

Il Presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, dichiara: “L’Italia rimane stabile rispetto agli altri paesi europei nell’andamento dell’epidemia. Nell’ultimo periodo in Italia c’è un decremento lentissimo, quindi sostanzialmente una situazione di stabilità. Continua il decremento dell’occupazione delle terapie intensive e ciò è positivo”. Prosegue poi: “I dati della popolazione affetta ci mostrano un’età mediana sotto i 50 anni, cosi come viene confermata la tipologia clinica degli infetti. Gran parte è asintomatica, per il 70%. Ci sono molte regioni che sfiorano Rt intorno a 1 e questo indica che c’è una situazione di stallo e non di decrescita della curva. 13 regioni hanno un trend di casi in aumento. Tutto questo è un segnale di allerta e potenziale segnale di controtendenza che richiede grande attenzione nel mantenere le misure di mitigazione anche alla luce delle varianti”.

Monitoraggio dell’Iss

La bozza del monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute evidenzia: “la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e di restare a casa il più possibile. È fondamentale poi che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie”.

Si legge inoltre che in questa fase delicata dell’epidemia, questi iniziali segnali di contro-tendenza,  potrebbero preludere ad un nuovo rapido aumento diffuso nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero rigorosamente messe in atto adeguate misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale.

In alcuni contesti, si spiega nella bozza, un nuovo rapido aumento nel numero di casi potrebbe rapidamente portare ad un sovraccarico dei servizi sanitari.Questo perché si inserirebbe in un contesto in cui l’incidenza di base è ancora molto elevata e sono ancora numerose le persone ricoverate per Covid-19 in area critica.

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