Bollettino del 16 febbraio: 10.386 nuovi casi e 336 morti

Secondo i dati, di oggi 16 febbraio, del Ministero della Salute sono 10.386 i nuovi casi positivi al test del Coronavirus in Italia. Le vittime odierne sono 336, ieri erano state 258. Sono stati 274.019 i test per il coronavirus, tra molecolari e antigenici, effettuati nelle ultime 24 ore in Italia. Il tasso di positività è del 3,8%, a fronte del 4,1% di ieri.

I pazienti in terapia intensiva per il Covid sono 2.074. Gli ingressi giornalieri in rianimazione sono stati 154. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono ora 18.463.

Gli attualmente positivi sono 393.686, i guariti e dimessi sono 2.251.734 mentre in isolamento domiciliare ci sono 373.149 persone.

Approvazione accelerata dei vaccini

L’Europa presenterà una procedura accelerata per l’approvazione di vaccini adattati alle nuove varianti Covid.

La commissaria Ue alla salute Stella Kyriakides, sta lavorando ad una procedura accelerata per il via libera ai farmaci già autorizzati e adattati alle nuove varianti. Passerà  dall’aumento delle capacità di sequenziamento e di scambio di informazioni tra i sistemi sanitari nazionali.

Bruxelles inoltre spinge per una maggiore cooperazione tra pubblico e privato. Intende mettere in collegamento diverse aziende farmaceutiche in tutta Europa per ampliare la capacità e i volumi produttivi dell’Unione e garantire che la produzione non subisca più interruzioni.

La situazione delle varianti al 16 febbraio

Le varianti del virus continuano a preoccupare. Andrea Crisanti, Direttore di Microbiologia e Virologia dell’Università di Padova, ha dichiarato: “L’agenda non la decidono né i politici né gli esperti: la decide il virus. Finché non lo controlliamo, la realtà è questa”.

Crisanti ha aggiunto:Bisogna mettersi l’anima in pace su questa cosa. Quindi ha fatto benissimo Ricciardi a sollevare l’allarme su questa problematica perché i politici, in genere, anche nel passato, si sono mossi sempre in ritardo. Sempre”.  

Intanto arriva una nuova circolare del Ministero della Salute sui test antigenici rapidi alla luce della circolazione delle nuove varianti del virus. Si legge: “Da quella inglese a quella brasiliana le nuove varianti,  che presentano diverse mutazioni nella proteina spike, non dovrebbero in teoria causare problemi ai test antigenici, in quanto questi rilevano la proteina N. Tuttavia, è da tenere presente che anche per la proteina N stanno emergendo mutazioni che devono essere attentamente monitorate per valutare la possibile influenza sui test antigenici che la usano come bersaglio”.

Nella circolare si sottolinea: “Data la sensibilità analitica non ottimale di diversi test rapidi oggi disponibili, è consigliabile confermare la negatività di test antigenici eseguiti su pazienti sintomatici o con link epidemiologico con casi confermati di Covid-19. E questa necessità è rafforzata dalla possibile circolazione di varianti virali con mutazioni a carico della proteina N”. 

Inoltre, si legge: “Alla luce dei risultati disponibili nella letteratura scientifica appare chiaro che, pur considerando l’elevata specificità dei test antigenici, i campioni positivi a tali test in contesti a bassa prevalenza necessitano di conferma con un test molecolare. O in caso di mancata disponibilità di tali test molecolari, con un test antigenico differente, per eliminare la possibilità di risultati falsi positivi. Si è osservato un cambiamento nella situazione epidemiologica dovuta alla circolazione di nuove varianti virali, che non possono non essere prese in considerazione”.  

 

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