Boris Johnson e l’accordo USA – Cina per collaborare sul clima

La Cina al termine della CoO26  ha annunciato la presentazione di un’iniziativa congiunta con gli USA per ridurre le distanze fra le posizioni delle due potenze sulla lotta al cambiamento climatico e per accelerare verso un piano d’azione più efficace.

L’iniziativa congiunta sul clima tra Cina e Usa annunciata  da Pechino alla Cop 26 a Glasgow è un passo importante nella giusta direzione“. Lo ha detto il Segretario Generale  dell’ONU, Antonio Guterres.

“Il traguardo è in vista“, ha detto il Premier  britannico Boris Johnson giunto a Glasgow per gli ultimi giorni della CoP26, “ma dobbiamo essere più ambiziosi” per raggiungere l’obiettivo che “deve essere raggiunto: tenere in vita” il target del tetto degli 1,5 gradi in più rispetto all”era pre industriale indicato dagli Accordi di Parigi. Un obiettivo possibile – ha detto – ma che non esclude il rischio di fallimento che sarebbe colossale”.

Non ci sono scuse per non agire” ha anche detto il pemier britannico rivolgendosi ai leader mondiali in una conferenza stampa. Johnson ha sottolineato che “non si può stare con le mani in mano” mentre il mondo chiede di intervenire al più presto.”

A quanto si apprende e riporta l’ANSA, la bozza di documento finale della Cop26 “riconosce che limitare il riscaldamento globale a 1,5 C al 2100 richiede rapide, profonde e sostenute riduzioni delle emissioni globali di gas serra, compreso ridurre le emissioni globali di anidride carbonica del 45% al 2030 rispetto al livello del 2010 e a zero nette intorno alla metà del secolo“.

La bozza di documento “riafferma l’obiettivo globale di lungo termine di tenere l’aumento della temperatura globale media ben sotto 2 gradi dai livelli pre-industriali, e di perseguire gli sforzi per limitare l’aumento di temperatura a 1,5 C dai livelli pre-industriali”. Il documento “riconosce che l’impatto del cambiamernto climatico sarà molto più basso con un aumento della temperatura a 1,5 C, riconoscendo che questo richiede azioni significative ed efficaci da tutte le parti in questo decennio critico, sulla base della miglior conoscenza scientifica disponibile”. La bozza “invita le parti a considerare ulteriori opportunità di ridurre le emissioni di gas serra che non sono anidride carbonica”, “chiede alle parti di accelerare l’eliminazione del carbone e dei sussidi ai combustibili fossili” e “sottolinea l’importanza critica delle soluzioni basate sulla natura e degli approcci basati sugli ecosistemi, compreso proteggere e ripristinare le foreste, nel ridurre le emissioni e proteggere la biodiversità”.

La bozza di documento finale della Cop26 di Glasgow pubblicata nella notteaccoglie favorevolmente gli impegni accresciuti presi dai paesi sviluppati” per il fondo di aiuti ai paesi meno sviluppati previsto dall’Accordo di Parigi.
Gli impegni hanno l’obiettivo “di arrivare al più tardi nel 2023 al target dei 100 miliardi di dollari all’anno”.

Il documento sottolinea la necessità di un aumento del sostegno delle parti ai paesi in via di sviluppo, oltre l’obiettivo di mobilitare 100 miliardi di dollari all’anno”. Quindi “nota con rammarico” che neppure il target dei 100 miliardi all’anno dal 2020 “è stato ancora raggiunto”.

La bozza del documento finale della Cop26 di Glasgow “riconosce l’importante ruolo dei soggetti non statali, compresa la società civile, i popoli indigeni, i giovani e altri soggetti, nel contribuire ai progressi verso l’obiettivo della Convenzione e gli obiettivi dell’Accordo di Parigi”.

Fare il massimo per “agguantare” il target sul surriscaldamento terrestre non oltre il tetto di 1,5 gradi più dell’era pre-industriale – afferma di Boris Johnson – ma vi è ancora molto da fare; in gioco c’è più del destino di qualunque singolo Paese e occorre unirsi per il pianeta. Abbiamo bisogno di eliminare tutti gli ostacoli se vogliamo mantenere l’obiettivo di agguantare gli 1,5 gradi” – ha concluso Johnson.

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Redazione

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