Borsa Milano chiude in affanno la prima seduta della settimana

A Milano oggi l’effetto stacco cedola ha pesato per lo 0,59% sull’intero indice Ftse Mib.  Mentre il petrolio continua a correre, con il wti a 83,60 dollari (+1,6%) e il brent a 85,75 (+1%) anche il gas ha ripreso a volare, dopo che è emerso che la Russia manterrà limitate le forniture all’Europa a novembre, con il TTF, l’indicatore benchmark per il gas europeo, che avanza del 17,7% a 103,2 euro.

A Piazza Affari soffrono Banca Mediolanum (-6%), Unipol (-4,1%), Intesa (-3%) e Generali (-2,1%), penalizzate dallo stacco della cedola. Si appesantisce anche Mps (-1,7%), su cui aleggia l’ipotesi di una ricapitalizzazione superiore ai 5 miliardi, funzionale al matrimonio con Unicredit (-0,7%) e mentre in Borsa crollano i bond subordinati di Siena. In controtendenza qualche bancario per cui si scommette sul risiko, come Banco Bpm (+1,8%) e Bper (+1,3%), e i titoli del risparmio gestito, a partire da Banca Generali (+1,9%). Male anche Campari (-1,6%), Hera (-1,5%) e Atlantia (-1,4%).

In Europa tengono solo gli energetici (+0,6%), spinti dai rialzi dei prezzi, e le banche (+0,2%), che sperano nel rialzo dei tassi

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Redazione

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