Borsa Milano sembra non aver subito l’ondata inflazionistica degli USA

L’inflazione USA  a ottobre è balzata dello 0,9% su base mensile, più del rialzo dello 0,6% atteso dal consensus, schizzando del 6,2% su base annua, livello più alto dal 1990. Secondo Bloomberg, il ‘tasso di pareggio’ a cinque anni degli Stati Uniti – un indicatore delle aspettative di inflazione nei prossimi cinque anni, come derivato dagli indicatori del mercato obbligazionario – è balzato sopra il 3%, il più alto almeno dal 2001. I traders nel mercato dei contratti futures sul tasso di interesse chiave della Federal Reserve ora vedono una probabilità del 38% di un aumento dei tassi nel giugno 2022 rispetto al 28% prima che uscisse il report sull’inflazione. Anche la Germania evidenzia un’inflazione ai livelli record dal 1993.

In questo scenario l’indice Ftse Mib, reduce dal quasi -1% di ieri, segna a fine giornata +0,4% a 27.549 punti. Balzo di  Stellantis del 2,53% a 17,88 euro, ENI in rialzo (+0,35%) nonostante il dietrofront dei prezzi del petrolio, scende Tenaris di oltre il 3%.

Tra i bancari +1,3% a 11,53 euro per Unicredit con S&P Global Ratings che giudica l’annuncio della cessione del restante 20% di Yapi ve Kredi Bankasi AS coerente con la strategia di derisking di UniCredit e il suo piano di focalizzazione sul core business e sui mercati.

In  rialzo dello 0,62% Fineco che ieri ha riportato utili record sui 9 mesi, mentre cala Interpump (-0,89%) che ha chiuso il terzo trimestre 2021 con un utile netto pari a 50,1 milioni di euro in aumento rispetto ai 39,5 stesso periodo del 2020.

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Redazione

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