Boss Ercolano arrestato nuovamente. Si cucì le labbra negli anni ’80

E’ stato arrestato dai Carabinieri del Comando Provinciale di Torino Salvatore Ercolano, detto “Turi“, esponente del clan catanese “Santapaola-Ercolano”. L’accusa è quella di porto e detenzione illegale di armi.

Già condannato per mafia nel maxiprocesso di Palermo, ora girava libero, dopo alcuni decenni trascorsi in carcere, ma armato di pistola (lo hanno accertato pediamenti e le indagini condotte tra marzo e maggio 2019 dai militari dell’Arma,che non hanno perso di vista il pericoloso criminale).

Le indagini dei Carabinieri hanno documentato e dimostrato che il boss girava armato di pistola sull’intero territorio nazionale. Per questo motivo è stato arrestato ed attualmente, si trova agli arresti domiciliari per un’ordinanza emessa dal Gip di Torino su richiesta della locale Procura della Repubblica.

Salvatore è il cugino del boss Nitto Santapaola. A farlo diventare “famoso” fu un fatto avvenuto nella metà degli anni ’80, quando protestò in aula durante il maxi processo. Si presentò con le labbra cucite con una spillatrice.

Le indagini hanno accertato che il boss girava armato di pistola sul territorio nazionale. Attualmente, si trova agli arresti domiciliari per un’ordinanza emessa dal Gip di Torino su richiesta della locale Procura della Repubblica.

Il Boss si cuce le labbra

E’ il 1986 e il boss Salvatore Ercolano si presenta in aula con la bocca cucita da una spillatrice da tavolo. “Questa bocca non la crede nessuno e io la chiudo“. Così esordì appena entrato in aula. Una forma teatrale, ma anche impressionante, per protestare contro i pentiti che lo accusarono.

E’ per questo motivo che si rivolge al Presidente chiedendogli come avrebbe dovuto reagire. Asserendo che l’unica difesa che ha è la bocca, ma a quella stessa bocca non crede nessuno. Il pomeriggio, il boss non si presentò in aula, poiché portato in infermerie per essere “scucito”.

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