Brasile, due casi di ‘mucca pazza’. Bloccate esportazioni in Cina

Due casi di ‘mucca pazza’ rilevati ed esportazioni subito bloccate. È accaduto in Brasile dove si è detto stop all’uscita di carne bovina verso la Cina. Questo ha fatto sapere il Ministero dell’Agricoltura brasiliano.

Casi non correlati all’ingestione di cibo contaminato

Il blocco dell’esportazione è una misura presa nell’ambito di un protocollo bilaterale esistente tra i due Paesi. Il dicastero ha sottolineato che “non vi è alcun rischio per la salute umana o animale“. Entrambi i casi risultano “atipici“: la malattia è apparsa “spontaneamente e sporadicamente, non correlata all’ingestione di cibo contaminato“, ha spiegato un comunicato ministeriale.

I due casi di encefalopatia spongiforme bovina (BSE) interessano bovini anziani identificati tramite ispezione sanitaria. È avvenuto, in particolare, negli stati di Minas Gerais e Mato Grosso. “Il Brasile non ha mai registrato un caso classico di BSE“, ha affermato il Ministero. Poi ha notificato ufficialmente il fatto all’Organizzazione Mondiale per la Salute Animale (OIE).

Diffusa da mucche nutrite con farina di carne e ossa di animali morti e infetti

Il morbo della mucca pazza è apparso per la prima volta nel Regno Unito negli anni ’80 e si è diffuso in molti Paesi d’Europa e nel mondo, provocando l’allarme dei consumatori e innescando una grave crisi nel settore della carne bovina. La malattia è stata diffusa ampiamente dagli allevatori che nutrivano il bestiame con la farina di carne e ossa di animali morti e infetti.

Centinaia di persone sono morte dopo aver contratto la variante umana, la malattia di Creutzfeldt-Jakob, che si ritiene si trasmetta consumando carne infetta. La BSE ha colpito 184.621 persone nel Regno Unito, 144 in Italia e oltre 190mila nel mondo.

Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it